Deserto per Verona
Anteprima
4 maggio - Bibliotega Civica di Verona
29 maggio - Terracotta Gastronomia Vegetariana (rinviata)
08 giugno - Rocket Radio
10 giugno - Terracotta Gastronomia Vegetariana
14 giugno - Cicloostaria
16 giugno - Ca’ Magre (Isola della Scala)
20 giugno - Giornata Mondiale del Rifugiato, One Bridge To Idomeni
21 giugno - Musalab (Museo di Dario Fo e Franca Rame)
22 giugno - Giardino dei Nani, Associazione Le Fate onlus
28 giugno - Balera Veronetta
29 giugno - Muovimenti (Sommacampagna)
05 luglio - Società agricola La Folaga Rossa
11 luglio - Bridge Film Festival
12 luglio - Art & Sound, Liberamente Cavaion (Cavaion Veronese)
13 luglio - Hermete (Fumane)
17 luglio - C3 Spazio Creativo (Pescantina)
25 luglio - Red Zone Art Bar (San Giorgio di Valpolicella)
26 luglio - Volcana (San Briccio)
30 luglio - Pagina12
03 agosto - Wild Vibrations (Sant’Ambrogio di Valpolicella)
04 agosto - Il Monte Analogo sul Corno d’Aquilio
23 agosto - Film Festival della Lessinia (Bosco Chiesanuova)
24 agosto - Dentro la montagna misteriosa, luogo ignoto
01 settembre - Sagra del Saval per Welfcare
14 settembre - Giardino Magenta (Villafranca)
15 settembre - Tocatì (Verona)
26 settembre - Traversata di Via XX Settembre
27 settembre - Villa Buri (Verona)
28 settembre - Il Monte Analogo in mezzo al lago (Peschiera sul Garda)
29 settembre - Brutti Caratteri
31 settembre * - Festa di Deserto per Verona a Casa nostra
04 ottobre - Festa della Vendemmia alla Cantina la Bacheta (Custoza)
Fuori dalle mura:
24 maggio - Concerto per Giulio Regeni al Teatro Miela, Trieste
14 agosto - Il Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma)
* se stai pensando che sia un errore ricorda che nulla è come sembra.
Deserto per Verona, un diario — Ogni giorno è un piccolo seme
Premessa
Dopo più di un anno di pausa da tour nazionali, dallo scorso maggio a settembre 2019 ci siamo concentrati a suonare unicamente tra Verona e provincia, per oltre trenta concerti in qualunque luogo e realtà. L’obbiettivo è stato quello di ricercare una comunità ampia e diffusa nel sottobosco che ha come valori principali la condivisione e l’inclusione. Per risentirci parte di una città difficile che negli anni si è dimostrata sempre più malata, sofferente, divisa, e da cui noi stessi ci siamo ritrovati lontani e scollegati. I tristi eventi di cronaca nazionale sempre più frequenti e le grandi manifestazioni che per la prima volta dopo anni sono tornate ad animare la città (su tutte la Contromanifestazione del Congresso per la famiglia del 30 marzo 2019) ne sono un segnale evidente. Non volevamo e non riuscivamo a rimanere indifferenti e così, in quanto artisti che utilizzano il mezzo espressivo della Musica, abbiamo fatto la cosa che ci è più naturale: scendere in strada e cantare canzoni.
Questo è il diario che ho tenuto in questi mesi che mi hanno cambiato letteralmente la vita, ampliando la mia concezione sia di membro della comunità sia di musicista, mostrandomi una via molto più utile per il prossimo di quanto avrei mai potuto immaginare solo un anno fa. Per quanto sia nato in forma naturalmente personale, viste le ennesime vicissitudini cittadine, abbiamo ritenuto possa essere un semplice ma importante documento da condividere pubblicamente per raccontare un’altra Verona, un’altra città, che vive coraggiosamente e dignitosamente, resiste e quindi esiste, senza limitarsi a sopravvivere nell’indifferenza generale.
Ognuno può e deve fare qualcosa per cambiare la realtà che ci circonda, cominciando dal proprio quotidiano, dal proprio nucleo di strette conoscenze.
Questo è stato il nostro piccolo gesto per la comunità, il nostro piccolo seme da seminare, a cui siamo certi ne seguiranno altri. Solo così il Deserto la smetterà di inaridirci. E torneremo finalmente a fiorire.
Tobia
(Veronetta, 6 novembre 2019)
Illustrazione di Mattia Pasquali.
Prologo inconsapevole
23 marzo 2019 - Nella mia città nessuno è straniero, Piazza Brà
Un evento importantissimo a cui volevamo partecipare fortemente in qualunque maniera. Molta bella gente al corteo che è partito dalla stazione. Pienone in piazza Brà e artisti amici, tra l’Orchestra Mosaika, Anderloni che legge Dante e pure Sandro Joyeux (con Giulio alla batteria!). Si è però rivelata infelice la scelta di metterci per ultimi nel programma: già durante il penultimo gruppo ormai erano andati via quasi tutti, e al nostro concerto da una piazza piena sono rimasti solo pochi amici! Assurdo, una situazione veramente surreale. I turisti che passeggiavano ignari di cosa fosse successo poco prima e noi che suonavamo sotto l’Arena. Ma amen… L’importante è stato esserci. Anche se il progetto cittadino deve ancora partire, speriamo presto, credo che lo spirito che dobbiamo abbracciare sia proprio questo: per la gente, con la gente, in strada, senza altro fine che la condivisione e l’unione. Questa è l’unica cosa che possiamo fare.
3 maggio 2019 - La vigilia di Deserto per Verona
Domani è il grande giorno, si torna a suonare dopo quasi un anno. Si annuncia un nuovo progetto a cui stiamo lavorando dallo scorso settembre. Nessuno, al di fuori di qualche amico e i pochi collaboratori, ne sa qualcosa! Non abbiamo ancora lanciato nessun comunicato stampa. Abbiamo solo pubblicato un post emblematico su fb e instagram con un’animazione velocissima dei labirinti di Spok, pazzeschi! Ci sono scritti solamente l’orario, il luogo e nient’altro. Chissà chi verrà! Suoneremo nell’androne al piano terra, i passanti ci vedranno dai vetri della strada e chi è dentro la biblioteca sentirà la nostra musica. Assurdo! Sara (della Biblioteca Civica) conferma che è tutto apposto, dopo tutti questi mesi di preparativi. Che bomba! La mattina ci aspetta Montresor de L’Arena per la prima intervista ufficiale su quello che stiamo per combinare. Che Deserto abbia inizio.
4 maggio 2019 - Bibliotega Civica di Verona
Non poteva esserci un battesimo così di buon auspicio: suonare nel cuore della cultura della nostra comunità, in un pomeriggio dedicato ai bambini. Ce n’erano già tantissimi per un laboratorio del pittore Marco Paci prima del nostro concerto. Hanno ballato ininterrottamente, suonando percussioni e interagendo con noi. All’inizio non sapevamo se fosse il caso di pensare a delle indicazioni precise da dargli. Ma ovviamente eravamo troppo timorosi e irrazionali: basta dare degli strumenti, suonare e lasciargli essere ciò che sono. E ci siamo uniti, bambini e adulti, con il nostro gioco preferito, la Musica. Torno a casa a piedi dopo un concerto, non mi par vero. Abbiamo suonato di pomeriggio in un luogo comunale per la mia gente, tutti erano contenti, e hanno capito immediatamente, senza bisogno di spiegazioni, cosa ci stavamo accingendo a fare. Questo dev’essere Deserto per Verona. E si torna a casa pure per cena!
24 maggio - Concerto per Giulio Regeni al Teatro Miela, Trieste
Neanche il tempo di lasciarmi scivolare di dosso l’atmosfera portoghese in cui mi sono immerso nelle ultime tre settimane e ci tuffiamo in uno degli eventi più importanti a cui abbiamo mai partecipato. Contribuire a una Storia del genere, per persone che stanno portando avanti una battaglia che riguarda ognuno di noi, è forse l’emozione più grande e responsabile che ricordo rispetto a questa avventura di musica e vita. In un solo momento ha dato un senso a tutti questi anni di gioie e fatiche (dolori forse è esagerato!). Conoscere Paola e Claudio, e tutti gli amici di sempre di Giulio. Passare una serata con loro e per loro, dormire nella casa della loro famiglia. Guardare Trieste come non l’ho guardata mai. Respirare un aria frizzante, talvolta agrodolce per non dire amara, ma mai, dico mai, abbassare lo sguardo e mollare la mano di chi ti sta affianco, per farsi forza, per celebrare. Ecco, come ha detto il padre Claudio ci siamo ritrovati per festeggiare. Per gioire della vita, per non dimenticare mai, per andare avanti e per non smettere di cercare la Verità. Non posso non considerare questa giornata e questi momenti come parte integrante dello spirito di Deserto per Verona. Ne abbiamo bisogno, il Deserto ne ha bisogno.
Ciao Giulio!
29 maggio - Terracotta Gastronomia Vegetariana (rinviata)
Come da previsione oggi piove. Non è il caso di insistere quindi! Rimandiamo, stiamo a casa (peccato per “Veronetta Risuona” che ci ospitava), che tanto Deserto per Verona non ha fretta. E Terracotta ha bisogno di sole!
08 giugno - Rocket Radio
I magici, il trio delle meraviglie: Maccio, Sonni, Manuel. La serata va meglio di quanto ci aspettassimo. Set ultra sperimentale con due registratori a quattro piste, con cui mandiamo delle registrazioni io e Cru, a cui moduliamo la velocità per creare dei droni che si rincorrono. Super potente! Giulio e Pip suonano invece percussioni, microfoni a contatto, flauti ed effetti vari. In quel marasma riusciamo a inserire anche tre canzoni più o meno svarionate. L’effetto è straniante. Su “Gioia” mi scappano troppi feedback perché esagero sul riverbero della voce. Chissà se è stato troppo peso per il pubblico! Pareva piacesse in generale, la gente non è scappata e c’era pienone. I Rockets sempre splendidi. Sicuramente se penso al cuore di Veronetta questa radio ne detta il ritmo! Primo poster pazzesco di Spok venduto al Deasy! Sono veramente bellissimi. Stampati da grafiche aurora su carta 150gr opaca. Sembra una stampa senza tempo. Impossibile identificarla! A nanna sereno.
10 giugno - Terracotta Gastronomia Vegetariana
Si recupera! Federica e Tommaso sono dei mitici, poche storie. Senza che gli chiedessimo niente hanno detto subito di sì alla nostra proposta ancora mesi fa offrendosi di prepare le loro sensazionali pietanze per tutto il pubblico e i passanti, gratis! Mai sentita una cosa del genere. Figuriamoci per un posto così piccolo. Eppure l’hanno fatto con grande entusiasmo. E noi abbiamo bisogno di questa energia. La gente ne ha bisogno. Ogni giorno. Dobbiamo scambiarcela, cercarla ovunque e donarla. Si suona a ora di pranzo. Arriviamo alle 11:30. Impostiamo il set acustico quasi minimale (possiamo fare ancora più minimal) e alle 12:30, quando la gente ha ormai invaso i quattro metri quadrati di Terracotta e del marciapiede davanti si comincia. Il suono e il ritmo sono compatti. Suonare mentre la gente ti passa in mezzo solitamente potrebbe sembra una distrazione, invece con questo spirito e questa intenzione è tutta un’altra sensazione, un altro senso. Si suona per la gente, tra la gente, mentre si mangia, si sta assieme, si vive. Ognuno mette qualcosa, quello che può e che vuole. Terracotta mette il cibo e la sua sapienza nel concepirlo, gratis, senza chiedere nulla in cambio se non sorrisi. Noi cerchiamo di fare lo stesso, gratis perché la ricompensa è qualcosa di intangibile in queste occasioni. Finiamo a cantare fuori sulla strada, nonostante non ci sia ovviamente uno straccio di permesso. Dedico “Gioia” al caro vecchio burbero Bertani. Introduco il brano chiedendo se qualcuno lo conoscesse, ma non molti paiono ricordarlo. Chiedo almeno se conoscono il Mistero Buffo di Fo, e quello sì che lo conoscono. Giorgio (Bertani) se ne è andato l’altro ieri, e questo quartiere, queste strade, erano la sua casa. Era nato due vie più in là di Terracotta. Mi porto a casa tanta Gioia nel pomeriggio. Spero anche Terracotta e la sua gente. (poster venduti e tanti apprezzamenti per le visioni di Spok, naturalmente)
14 giugno - Cicloostaria
Un altro set minimal acustico. Questa volta si aggiunge Miles alle percussioni. Siamo nell’osteria a tema ciclistico davanti al negozio di bici di mio padre in Borgo Venezia, che ha aperto da tre mesi. Suoniamo a ora aperitivo. Ci sono tantissimi amici, parenti e Pietro (mio fratello) che lavora dietro il bancone. Le canzoni scivolano via dolcemente, quasi rinfrescandoci come un bicchiere d’acqua quando si è assetati. Non mi accorgo che abbiamo finito e infatti la gente ne vuole ancora. Cru parte con un brano nuovo, si siede in mezzo alla gente e noi lo seguiamo. Funziona, è bello. La gente è contenta e ce ne andiamo a casa. Mio padre dice che non aveva ancora visto l’osteria così piena!
16 giugno - Ca’ Magre (Isola della Scala)
Siamo solo io e Pippo con l’aiuto di Mils. Giulio e Cru sono via per impegni e lavori vari. Ma non ci scoraggiamo, l’occasione è meravigliosamente importante: Ca’ Magre, i nostri amati agricoltori che ogni settimana ci riforniscono sotto casa della verdura e frutta della terra in cui vivono, hanno da poco subito un ingente danno causato da una tempesta che si è abbattuta contro i loro campi.
Avevamo già pensato di tornare a suonare da loro anche perché è da loro che solo nove (9!) anni fa abbiamo fatto uno dei nostri primi concerti (con anche i Klein Blue), inoltre la loro realtà e il loro spirito si inserisce in ciò che vuole essere Deserto per Verona: un’occasione d’incontro, di inclusione, di condivisione, unione e tanta gioia. L’evento di autofinanziamento per recuperare i costi di copertura dei danni della tempesta è quindi l’occasione perfetta per unire queste belle persone e queste intenzioni. È una domenica splendida e assolata. Suoniamo seduti sul prato, due chitarre, un basso e un microfono. Cerchiamo di suonare melodie e ritmi rilassanti entrando ogni tanto con la voce per qualche brano cantato più classico. Ovviamente Miles canta “I know you rider”! La gente è contentissima, mangia e beve sulle panche e ci ringrazia. Probabilmente se avessimo suonato un set più ritmico, completo di batteria e volumi generosi avrebbe anche ballato e si sarebbe scaldata di più. Però pare comunque rispondere positivamente e noi ci divertiamo un sacco. I Ca’ Magre sono entusiasti. Ci regalano due, dico due, casse di passate di pomodori, marmellate, sottovuoti pazzeschi, tutto vegano e prodotto da loro. Dovevamo suonare gratis ed ecco come va a finire! Chiusura della serata (noi avevamo iniziato a metà pomeriggio con la luce) con djset del caro Zambo, tutti a ballare in cerchio! Viva Ca’ Magre, la bassa e le piccole aziende agricole a misura d’essere umano e natura. La Natura con questa tempesta ci ha ricordato della sua esistenza, e noi dobbiamo non dimenticarcelo, rispettarla e ricercare una difficile armonia. (Veronetta)
20 giugno - Giornata Mondiale del Rifugiato, One Bridge To Idomeni
Anche a Verona, per fortuna, si festeggia come in tutto il mondo la giornata del rifugiato. Lietissimi di partecipare, dopo le edizioni precedenti in cui eravamo sempre via. Forte Sofia è bellissimo. Nel pomeriggio si parte con una conferenza in cui l’ospite principale è la politica Elly Schlein, che forse avevo sentito nominare tempo fa, ma di cui non so niente. Mi colpisce la convincentissima capacità oratoria (dal tono, al linguaggio, all’energia sprigionata). Rimango sempre comunque distante dal mondo teorico e distaccato dalla gente della politica di quest’epoca. Gli interessantissimi e giustissimi argomenti affrontati alla fine mi lasciano l’amaro in bocca. Dopo tutte quelle parole che cosa rimane da fare? Che cosa possiamo fare noi? E che cosa farà lei appena lascerà questa conferenza. Elly deve scappare a prendere il treno per andare a un altro incontro a Vicenza. Noi rimaniamo al Forte a “festeggiare”, è ora di aperitivo. Nel mentre mi chiedo come mai nel dibattito principale della giornata sull’immigrazione non fosse presente al tavolo dei dialoganti neanche un migrante, almeno a condividere la sua opinione sulle parole di Schlein, se non addirittura a raccontare la sua storia personale. Penso tutto ciò senza nulla togliere al bellissimo e fondamentale lavoro degli organizzatori che continuano a persistere in questa realtà difficile. È ora di suonare, noi apriamo le danze. Riscaldiamo l’atmosfera mentre il sole ci sta salutando. Poi suonano dei pirati punk (?) e purtroppo a causa del ritardo accumulato ancora nel pomeriggio (Elly è arrivata un’ora abbondante dopo l’orario previsto) Stregoni Network, il progetto di musicisti migranti, è costretto a suonare solo una ventina di minuti. Difficile da spiegare agli amici Godspower e Jobe, che erano carichissimi, e non capiscono perché loro non possono cantare. A mezzanotte si spegne tutto e si va a casa.
21 giugno - Musalab (Museo di Dario Fo e Franca Rame)
Pazzesco che questo collegamento sia partito unicamente dal fatto che ho risentito il mitico Olli Fake P per chiedergli il Fender Rhodes per l’ultima data del tour Tobjah a febbraio. Non ci sentivamo/vedevamo/aggiornavamo da anni… Fino a poco fa ha lavorato in questo stupendo ma ancora troppo poco conosciuto Archivio nazionale su Franca e Dario e ci ha messo in contatto con la direttrice, Dott. Pizza, per collaborare in qualche maniera. Ed ecco che la magia è partita. Noi avevamo bisogno di situazioni del genere, e loro di artisti come noi. Il luogo è potentissimo. Si respira l’arte e il genio di questi personaggi così unici e sfaccettati, costantemente al lavoro per più di settantanni, impegnati su tutti i fronti e naturalmente criticabili. Chi si prende la briga di esporsi viene per forza criticato, penso sia parte della sua missione. Smuovere. Loro due sì che smuovevano! Hanno smosso, e ancora smuovono! Comunque oggi giornata tranquilla, per la Festa della Musica (l’evento nazionale). Avendoci confermato la data pochi giorni prima abbiamo promosso quanto riuscivamo e quindi non è venuta molta gente. Abbiamo suonato dentro, tra i quadri, elementi scenografici e gli abiti di scena da loro disegnati e prodotti, con un leggero riverbero da museo che amalgamava il suono. Abbiamo dilatato la situazione senza strafare, visto che il pubblico era ristretto e la nostra era l’ultima esibizione dopo uno spettacolo teatrale di burattini (uno storico collaboratore di Fo), visite e altre iniziative. È stato importante esserci quindi. Nella speranza, e un nostro desiderio, di organizzare in futuro qualcosa di più corposo per far veramente riscoprire questo spazio interessantissimo, che aggiunge linfa culturale per la nostra città. Finito prima di cena! Relax serale e domani carichi per la terza di questa settimana.
22 giugno - Giardino dei Nani, Associazione Le Fate onlus
Che bomba di serata! Abbiamo cantato con quei fuori dei Puran Puran Foundation ed è stato bellissimo. Dopo il loro super concerto (molto coinvolgente, in tredici sul palco) c’era poco da fare: dovevamo continuare con l’atmosfera di festa, la gente aveva cominciato a ballare! E allora gli abbiamo chiesto di rimanere a suonare le percussioni e a cantare in coro! Sono venute fuori “Elementi” e “Gioia” assolutamente tribali e corali, veramente emozionante. Era la festa di una bellissima realtà sociale cittadina, gestita da donne meravigliose, in un parco che è rinato in Veronetta (ancora con il nostro progetto Nano di Dèsegni, nel 2014 - 2016, quanto tempo!). Atmosfera gioiosa, tanta gente, bambini, famiglie e condivisione. In queste occasioni Deserto per Verona è più che comprensibile, è quasi ovvio. Quando non c’è nulla da dire, perché tutto è evidente, il nostro obbiettivo è raggiunto. Viva le Fate!
28 giugno - Balera Veronetta
Cara vecchia Balera, siamo sempre noi. Sette anni di Balera, in quel parchetto meraviglioso che abbiamo fatto rivivere, facendolo diventare un luogo di riferimento delle estati veronesi (senza questa intenzione così gentrificante tra l’altro). Quest’anno l’edizione è elegantissima, curano gli allestimenti gli amici di Barbacàn e quelli di Agile hanno sistemato il campo da bocce dopo anni di abbandono! Noi suoniamo in mezzo al prato, sotto gli alberi. I suoni ce li fa il mitico Bianco degli O’Ciucciariello. Il nostro set è elettricissimo. Buone vibrazioni, improvvisiamo un po’, iniziamo a lasciarci andare ormai con queste canzoni. La serata finisce con il parco pubblico chiuso solo per noi, un privè decisamente unico. Ordiniamo la pizza della buona notte e poi a casa in bici.
29 giugno - Muovimenti (Sommacampagna)
Luogo stupendo. Si suona con alle spalle la villa, davanti una fontana gigante e ai lati dei parchi verdissimi. Veramente elegante. In apertura la nuova band dell’amica Giulia dei Jenny Penny, i Caveleon. Visto il palco molto “pro” rialzato, e la vasta spianata davanti a noi dove la gente è dispersa è difficile trovare una sinergia col pubblico. Il set è completamente elettrico e amplificato quindi cerchiamo di suonare il più pulito e potente possibile sfruttando gli armonici dell’amplificazione. Ma è difficile capire se al pubblico sta arrivando qualcosa! Ne valeva comunque la pena per la location meravigliosa e i gentilissimi organizzatori di Muovimenti che mantegono vivo questo luogo e queste zone. Prima del concerto ci intervista nuovamente l’Arena, questa volta Brustati, per raccontare Deserto. Ci riprende col cellulare tra gli alberi del parco!
05 luglio - Società agricola La Folaga Rossa
Altro luogo e persone del cuore: la mitica Folaga Rossa! Vicino al Lazzaretto, al fiume Adige, in mezzo ai campi e le verdure delle coraggiose ragazze e ragazzi portano avanti una piccolissima ma resistentissima società agricola. Stasera c’è pure il Brigno che mette i dischi e ci fa ballare! Tanta gente gioiosa. C’è chi arriva in bici dalla città. Suoniamo elettricissimi su un palchetto di legno in mezzo al prato, Ambro viene a farci i suoni come un regalo, e alla fine sale pure sul palco a suonare con noi Maicol e Low-Sir! Non penso succedesse da almeno quattro anni ah ah… Gli amici vanno in delirio (molto cazzone a dire il vero), noi ce la spassiamo e si balla molto. Buone verdure e tanto ritmo. Andiamo via per le due belli cotti dopo che il Bri Dj non ce la fa più. L’evento si chiamava “Zucchine nel deserto”. Anche questo è Deserto per Verdura. Degno di nota un ragazzo di Siena salito apposta per venirci a sentire. Da solo. Gli credo (cantava i testi a memoria in prima fila). Anche perché è palesemente carichissimo per cuccare e conoscere nuova gente, attacca bottone con chiunque. Chissà se poi ha combinato con qualcuno.
12 luglio - Art & Sound, Liberamente Cavaion (Cavaion Veronese)
Botta di energia a Cavaion. Ci invita a suonare un’associazione giovanissima qualche mese fa abbracciando immediatamente lo spirito che stiamo diffondendo con Deserto per Verona. Finalmente arriva il giorno, solo che c’è una brutta tempesta in arrivo. Il fonico va nel panico, smonta tutto il palco e noi ne’ gli organizzatori sembrano capire cosa sta succedendo. Le nuvole sono nere, cade qualche goccia, si alza il vento, ma… non scarica. Non piove. La tempesta passa non lontano da noi. Solo che è troppo tardi ormai per rimontare tutto, è ora di cena e avendo piovuto intensamente in tutta la zona provincia ormai il possibile pubblico ha rinunciato a uscire. Non ci resta che montare i nostri ampli sotto un gazebo, infilare un microfono in una cassa a voce e fare uno dei concerti più carichi di sempre. Con le persone che ti ballano davanti cantandoti in faccia. Bellissimo e vero. L’abbiamo fatto per loro e per noi. Chi c’era spero se lo ricorderà. Noi di certo non lo scorderemo. Premio speciale al Comitato di Liberazione Nazionale del Veneto che letteralmente a fianco al festival svolgeva un suo comizio, senz’altro più psichedelico del nostro set. Cantare “Torna a casa” anche per loro ha avuto un sapore molto più gustoso. A nanna sciupato ma molto contento.
13 luglio - Hermete (Fumane)
Terzo concerto di fila di questa settimana. Tredicesima data desertica. Le date cominciano ad aumentare, abbiamo dovuto dire di no a varie richieste per troppi accavallamenti. Oggi siamo stati nella sempre romantica Valpolicella nella sede di una associazione di corsi per bambini. Un giardino attorno a una casa, circondati da vigneti, e poco più in là i profili delle sinuose colline. Un vento fortissimo e un’atmosfera molto rilassata. Si suona per terra. Omar, già del Valpolicella Busker Festival, è il nostro referente e ci fa sentire a casa. Serata piacevolissima, grazie soprattutto allo spirito dell’associazione. Tornando a casa, non abbastanza esausti, ci fermiamo a Parona sulla sponda dell’Adige per una riunione. Poi a nanna.
17 luglio - C3 Spazio Creativo (Pescantina)
E chi lo conosceva uno spazio circense e teatrale tra i campi di pesche di Pescantina? Le pesche, buonissime, ci accolgono fuori dal capannone di questa bellissima realtà. Giorgia e Rosa sono le ragazze che gestiscono questo posto pazzesco. Hanno risposto con entusiasmo alla chiamata fatta attraverso Salmon ed eccoci qua finalmente. Abbiamo immaginato un set in sinergia con la loro arte. E così sarà. L’interno dello spazio mi ricorda casa. È un unico spazio aperto in cui sono presenti oggetti di tutti i tipi, appesi ovunque, senz’altro recuperati e molto caratteristici. Selezionati e posizionati con un gusto che sento affine. Atmosfera stupenda anche qui. Con calma la gente arriva. Si sente molto bene grazie al leggero riverbero, da teatro (infatti fanno anche spettacoli teatrali), e ce la jammiamo ben volentieri, mentre le ragazze e qualche amico passeggiano su fili appesi e si appendono su tessuti che cadono dal soffitto creando elegantissime danze aeree che noi seguiamo con il suono. Per alcuni momenti è pura magia. LA gente assiste immersa e rilassata in questa unione artistica. Tutto decisamente naturale, come se conoscessimo queste ragazze da sempre. Spero ci rivedremo presto!
25 luglio - Red Zone Art Bar (San Giorgio di Valpolicella)
Tornato ieri da Porto mi rilancio nel mio paese preferito della provincia di Verona, il mitico ingannatore di poltroni. L’occasione è una celebrazione che non conoscevo prima di esservi coinvolto quest’anno: il ricordo di un gruppo di fratelli partigiani uccisi dai nazifascisti. Le pastasciutte antifasciste da anni vengono celebrate in tutta Italia, bellissimo! Il Red Zone è sempre una conferma. Pietro (Bertoldi) è il referente e ci fa sentire a casa. La visuale è da panico, il lago sembra sotto di noi! Allestiamo fuori in elettrico, arriva una marea di persone e noi suoniamo sereni e compatti. Mi faccio un giro dentro l’antichissima chiesa di marmo bianco del paese. Buia e silenziosa, sembra perfetta per registrarci dentro. Finiamo il concerto con un nuovo pezzo di Cru che ci chiede di seguirlo, mentre lui canta ed effetta la voce aver fatto partire un loop di chitarra.
26 luglio - Volcana (San Briccio)
Che posto incredibile! Un forte in cima a una collina, in mezzo al bosco. Enorme e isolatissimo. È così imponente che mette quasi soggezione: dentro mi aspettavo di vedere dei soldati! E invece per fortuna è pieno di facce sorridenti, fricchettoni, un sacco di brasiliani (amici degli organizzatori) e opere d’arte ovunque. Ho scovato sorprese in ogni angolo. Tocca a noi aprire le danze ma al secondo pezzo, a metà di Averla, inizia a piovere e si smonta tutto. Ma niente paura. Cessa di piovere e recuperiamo l’entusiasmo suonando assieme al gruppo di percussioni dell’amico Ernesto (Da Silva), chiamato Bantaba. Siamo in tantissimi in mezzo a un corridoio del forte. La gente si accalca e il ritmo è contagioso. Interviene anche il percussionista di Vinicio Capossela (tale Peppe Leone), veramente bravo! Ricaricati mentre una banda di percussioni brasileire attraversa il forte noi ci prepariamo a suonare di nuovo, ci hanno avvisato che possiamo recuperare praticamente tutto il nostro set. Neanche a farlo apposta il corteo tribale porta tutta la gente davanti al nostro palco, batte l’ultimo colpo e… noi attacchiamo con “Torna a casa”! Una vera bomba. Giù il cappello a Volcana e le persone dietro a Forte S. Briccio che ci mettono tanta passione e energia. A nanna distrutto. Cru domani parte per la Sardegna.
30 luglio - Pagina12
Non l’avrei mai potuto immaginare prima ma siamo riusciti a fare anche questo: parlare di uno dei libri che più hanno colpito me e Pippo in una delle nostre librerie preferite, con amanti della letteratura ad ascoltarci, professori e librai… Che meraviglia! È andato tutto da dio. Annalisa, da professoressa di letteratura francese specializzata nel primo novecento è stata incredibile e ha inquadrato perfettamente il movimento degli amici di Daumal e del contesto storico. Gli interventi di mia zia Chiara (professoressa di lettere), sul buco nero che capovolto diventa il Monte Analogo, e il mio prof del liceo Bragaja, che ci chiede in che maniera abbiamo trovato ispirazione da questo autore. mi ha portato in una dimensione surreale che cercavo da molto tempo: oggi è stato un momento di scambio magico tra amanti delle visioni e dei pensieri ampi, naturalmente legati alla letteratura, alla Poesia, all’Arte, ma che esulano dai confini, dai limiti e dalle regolette del nostro mondo “musicale”, della “scena” dove dovremmo essere inseriti ma dove noi in primis non ci troviamo, e dove non troviamo nessuno che ricerchi quella che noi intendiamo come “Poesia”. In mezzo alle parole abbiamo suonato quattro brani in versione trio minimale (senza Cru) e invitato la gente a venire a camminare con noi questa domenica sul Corno.
Mitica Roberta la libraia che ha accolto da subito la nostra proposta. Non ha caso è uno dei suoi libri preferiti! Un segnale che l’evento ha funzionato è che ha venduto tutte le copie del Monte Analogo che aveva in libreria!
Dopo l’incontro finito alle 20 (Roberta doveva correre alla Festa de L’Unità per il suo banchetto) abbiamo fatto un aperitivo in via Fama per decomprimere e poi tutti a casa!
03 agosto - Wild Vibrations (Sant’Ambrogio di Valpolicella)
Giornata caldissima. Da quanto non suonavamo con Al! Il mitico Alioune è venuto con le sue bellissime bimbe (che vivono con la madre, veronese, in Senegal!) e l’atmosfera è stata rilassata e divertita. Ce la siamo jammata per bene. I brani di Al li conosciamo da anni e pure le vibrazioni che risuonano in noi. Coi suoi brani non ci sono stati problemi. È solo un peccato oggi come allora non sempre si sente libero di improvvisare sui nostri brani, vuoi per i volumi (noi siamo elettrici e ci possiamo regolare gli ampli mentre lui non ha nessun controllo del kamalen’goni) vuoi per una sua timidezza. O semplicemente gli va benissimo così! Fatto ‘sta che a parte alcuni pezzi come Gioia in cui credo abbia suonato veramente poche note il resto è stato molto divertente e fluido. Nonostante la situazione del contesto: buonissime le intenzioni dei ragazzi dell’associazione che ci hanno chiamato (tra l’altro in memoria di un loro amico), ma senz’altro la serata collocata dentro il format di sagra classicissimo non ha aiutato. Pubblico distantissimo, palco posizionato di fronte a una lastrona di cemento (perfetto per il “liscio”), il vuoto davanti e la gente che ci guardava (e forse ascoltava) come alieni. Già successo mille volte, e non sarà questa l’ultima. Quindi sorrisi e via. Da vegano ho mangiato patatite fritte, polenta e cipolle. Verdure fresche, al di fuori delle piante del prato, non pervenute. Poteva andare peggio! Tanti amici a vederci comunque, più del previsto. Salutata la sagra tutti a casa nostra a far baldoria, si gioca a “truco” con le amiche brasiliane e a nanna alle quattro, che domani si sale sul Monte Analogo! (da non dimenticare il povero Al che facendo manovra nel nostro vicolo si gratta mezza fiancata e perde un fanale sull’angolo del muro…).
04 agosto - Il Monte Analogo sul Corno d’Aquilio
Sveglia con calma, dopo la nottata di ieri. E infatti siamo in ritardo, non abbiamo pranzato e ci fermiamo al volo in un baretto a Sant’Anna d’Alfaedo. Se non mangio svengo salendo il sentiero!
Per fortuna mi fanno un panetto con tanto pomodoro e insalata. Un lusso dopo la serata anti verdura di ieri! Arriviamo al parcheggio alle pendici del monte con dieci minuti di ritardo, che già un po’ di gente ci aveva scritto sulla pagina fb chiedendoci dove fossimo! Sapevamo che c’era un po’ di attesa, ma non ce ne aspettavamo così tanta! Infatti dal parcheggio iniziamo a capire che molta della gente presente (è pur sempre domenica) è lì per noi! Ci raggruppiamo. Saremo stati una quarantina, pazzesco! Un po’ di amici, ma anche un sacco di sconosciuti, che bella sorpresa. Spieghiamo cosa stiamo andando a fare, e si parte! Cinque tappe, cinque letture, cinque canzoni. Tre ore leggere, una camminata serena, per niente impegnativa per nessuno. Infatti eravamo praticamente tutti sulla stessa linea d’onda, senza grandi distacchi tra la punta e la coda del gruppo. Si aspettavano sempre gli ultimi e si cominciava. Fondamentale, dopo la cima, arrivare giù assieme per l’ultima tappa. Le letture di Daumal sono state essenziali, più legate all’aspetto simbolico che narrativo. Per quello basta leggerselo. Noi abbiamo ricercato le emozioni in una azione simbolica ma vera. Grandi sinergie e coincidenze. Un gruppo di teatranti, sui cinquanta anni, che hanno la loro associazione e il loro festival, di cui il mitico Flaviano si è prestato alla lettura del racconto sugli uomini cavi. Di fronte alla Spluga de la Preta. La grotta carsica più profonda d’Europa. Sorpresa della giornata: il mitico Dino, settantenne originario di Vaggimal, amico dei genitori di Pippo, che l’hanno avvisato della nostra iniziativa. È arrivato da solo, con un entusiasmo e un’energia invidiabile. È stato in prima fila con noi senza mollare mai, anzi, spingeva di brutto! Come c’ha detto quella camminata sul Corno da bambino se la faceva coi suoi amici come una quotidiana passeggiata qualsiasi. E non ha mai smesso di parlare, raccontando aneddoti incredibili. Ha ascoltato attentamente le nostre canzoni e c’ha visto dentro in profondità. Anche legami inaspettati, come per “Voglio lasciarla andar” che ha collegato a “Invito al viaggio” di Baudelaire, addirittura! Lessi il Fleurs du mal il primo anno dell’università, ma poi non l’ho più approfondito. Interessante collegamento! Che dimostra anche una sua cultura molto ampia, dalle leggende lessine ai surrealisti francesi, mica male! Passando dal pop e il cantautorato italiano: lui scrive pure canzoni, oltre a poesi e racconti. Che personaggio. Ci siamo trovati tutti così bene che siamo finiti a mangiare in pizzeria da Icio (a Prun), pure con Alessandra, ragazza brasiliana che lavora al Meet Hostel di Peschiera. Abbiamo già parlato di fare una data da loro! È venuta a sapere della nostra camminata su Salmon, quella domenica non sapeva cosa fare, si sentiva triste, e allora si è detta: andiamo! Che incontri pazzeschi, altro che Deserto qua. A nanna distrutto, tanto per cambiare. Ma incredibilmente contento.
14 agosto - Il Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma)
Non riesco ad addormentarmi. È stato un sogno. Ecco, forse è per questo. Abbiamo davvero camminato al buio dentro un labirinto, mentre qualche centinaio di persone ci seguivano in silenzio, passo dopo passo, udendo musiche e parole declamate a voce calma? E questo luogo, da quanto tempo ci stava aspettando? Questi canneti, che cambiano varietà in base alla zona del labirinto, ospitano animali che abbiamo disturbato. Al nostro passaggio scappavano o volavano via rumorosamente. Suonavano con noi, partecipavano. Abbiamo urlato dentro un corridoio sotto la Piramido, e il riverbero ci faceva sentire un tuttuno con le persone che ci dovevano passare in mezzo per raggiungere il piazzale del concerto. Tutto era sospeso. Abbiamo atteso per salire sul palco, e il tempo, come sempre, non c’era. Il concerto elettrico è stato bello, mi sono divertito. Abbiamo cercato di mantenere la magia viva per quanto possibile: il palco classico, gli strumenti classici, le persone sedute lontane, i tempi del concerto come format che ognuno si aspetta, rendono tutto più asettico, statico. Ciò non vuol dire che non mi sia piaciuto, anzi. L’energia scambiata nella passeggiata dentro il labirinto è servita molto. Davanti a noi Dani aveva piazzato due tronchi in fiamme come scenografia. Fighissimi, ma non sapevo che anche se prendevano fuoco si sarebbero poi spenti da soli. Quindi all’inizio ero preso male e ho chiesto al Pippo cosa stava succedendo! Mi ha rassicurato e ho iniziato a lasciarmi andare. Una bella scaletta, in quintetto con Miles. Ambro ai suoni. Il portico aveva un bel riverbero che amalgavava il giusto. Tanta gente a sentirci. Molti amici, non solo da Verona (Patrizio del Bam di Viareggio con compari al seguito). Pierlu e Barbara… Dani, Spok, Steve ad aiutarci, nella tega. E che tega. I Labirintici Riccioli mi parevano tutti contenti. Mitico Michele, a seguirci negli sbattimenti e le nostre richieste. Mattia un grande per averci appoggiato sin dal primo contatto lo scorso febbraio. C’era anche Alice della rassegna dell’anno scorso, ma non ho fatto in tempo a salutarla. E Francesco il fonico residente è suo fratello, non sapevo! Mitico anche lui come tutti i tecnici, veramente. Appena sceso dal palco mi ha subito intercettato una signora di una certa età, che si è presentata come Mara l’amica parmigiana della Nonna Bice! Troppi complimenti, era visibilmente emozionata. Quando gli amici hanno iniziato ad andare via e si cominciava a smontare, l’energia non si decideva a scendere. C’erano veramente tutti (praticamente). Non ci credevo. Era andato tutto meravigliosamente. Ecco, una cosa è mancata: Franco Maria Ricci che arriva a fine concerto a stringerci la mano con un assegno gigante da duecento milioni di dollari! Ma per fortuna, certe cose stiamo vedendo che non sono necessarie. Certo, una stretta di mano con Mr. Ricci ci avrebbe fatto piacere! Speriamo arrivi in tempo. Ci siamo finalmente messi in macchina con una fame stratosferica, e non abbiamo trovato un Sarni che fosse uno purtroppo… Quando poi siamo entrati alla secondarissima scelta dell’Autogrill non aveva nulla di vegano… A nanna con la pancia vuota e il cuore pieno.
23 agosto - Film Festival della Lessinia (Bosco Chiesanuova)
Dopo una settimana di pausa si ricomincia. Ci stava, sia la pausa che ricominciare. Si prospetta un settembre pienissimo, sono uscite un sacco di nuove date. L’energia del Labirinto ha riverberato fino alla Lessinia. Che onore e gioia aprire le danze di questa iniziativa così importante. Grande il Beno che c’ha chiamato e ha reso tutto più semplice. Mitico Anderloni per portare avanti un’avventura del genere e grandi tutti i suoi aiutanti. Quanti sorrisi che ho incontrato stasera. L’atmosfera era veramente positiva. Primo concerto in due batterie con Villi, in sestetto aggiungendo Mils. Villi spacca, giovanissimo, ha un super modo di porsi, per la sinergia musicale e la tecnica c’è sempre tempo per migliorare e lavorarci su, se si parte da un bella atmosfera umana. Si sente proprio. Concerto bello elettrico e non troppo dilatato. Con due batterie, e tre chitarre è sempre un piacere. Adoro suonare poco, quando la musica scorre senza fatica, come un torrente di montagna. Aggiungere solo lo stretto necessario per contribuire a un flusso comune è il mio ideale di band. I Dead. Una Poesia che nasce da più voci può essere anche questo. C’era anche Nonna Bice a sentirci, con due sue amiche che sono con lei a Roverè in questi giorni. Contentissimo di vederla, l’ho vista bene. Sono andate via durante i primi brani perché si era fatto tardi e l’aria cominciava a raffreddarsi. Chissà se gli è piaciuto alle signore!
Fede Grella fonico come garanzia. Tanti poster venduti e a nanna con gioia. Lunga vita al Film Festival della Lessinia (venticinque anni tra l’altro).
24 agosto - Dentro la montagna misteriosa, luogo ignoto
Mi risveglio in una tenda alle pendici di un monte in Valpantena. Il sole ha iniziato a surriscaldare l’aria qui dentro, non ce la faccio più. Esco, è ancora prestino (saranno le 9). Non c’è nessuno in giro. Dormono ancora tutti. Gigi dorme nella tenda. Pippo e Inga pure. Solo Miles manca all’appello. Quindi la notte scorsa abbiamo suonato dentro una cava gigante, tutti agghindati da minatori (musicisti e pubblico), jammando di brutto fino a dimenticarci di essere nella pancia di una montagna? Se ci penso, anche questo mi pare impossibile, anni fa non l’avrei mai detto… Che dico! Un mese fa sarebbe stato ovviamente impensabile. Eppure c’hanno chiamato a farlo, e senza troppi pensieri è stato meraviglioso. Un altro sogno che fa dubitare della realtà. Abbiamo suonato strumenti fatti di pietra (ispirati dalle opere di Pinuccio Sciola) dentro la cava della loro stessa materia. La risonanza era cosmica. Non ci sono altre parole. Oggi torno a casa e avrò da decomprimere. Due giorni, due concerti, sto accumulando tante emozioni. Usciranno? Si scaricheranno? Come pietra su pietra.
01 settembre - Sagra del Saval per Welfcare
È cominciato un mese bello intenso, l’ultimo di Deserto per Verona, per sforare la quota trenta deserti, se tutto va bene. Otto eventi circa. Se penso alla follia che c’è venuta in mente ancora un anno fa parlando con Gianlu (Trovarobato) a Bologna direi che ne è valsa la pena. Di provare, di sperimentare, di andare oltre le idee preconfezionate a cui ci siamo pigramente abituati in questi anni, limitandoci e rincorrendo sogni non nostri. Oggi abbiamo suonato nel quartiere dove io, Pippo, Ambro, Endi, Zeno e Nick siamo cresciuti. E molti altri rappers pare! Anche se io a malapena giocavo a palla alla piastra… In oltre quindici anni di vita in queste zone non sono mai andato a questa sagra, come anche i miei genitori, il che è la dice lunga su quanto vivessimo il quartiere. Però dal liceo, quando ho iniziato a frequentare gli amici con cui sarei cresciuto devo ammettere che mi ci sono affezionato. E suonarci stasera, in un palco microscopico, prima del liscio (basi e via) e dopo dei rapper localissimi, con la gente lontana seduta ai tavoli a magnare che non ci ascoltava minimamente, gli amici che filmavano ironicamente il non-sense della situazione, e un signore della parrocchia che c’ha chiesto a metà concerto di poter annunciare l’inizio della pesca di beneficienza, beh… Ho capito che stavamo facendo una cosa giusta. Non per forza La Cosa per eccellenza. Certamente non la più furba, non la più comoda, e men che la più strategica in un’ottica di crescita “standard”. Ma è stato bello, è stato vero. Eravamo noi a disposizione della situazione, della gente, del contesto. Dentro una rassegna di un progetto sociale per il quartiere (Welfcare assieme ai mitici di Salmon) che sta cercando di inserirsi in un mondo quasi parallelo, ma verissimo e genuinissimo. I quartieri di periferia. Difficile da penetrare, e non è detto che sia necessario entrarci. Ma senz’altro riconoscerlo, conoscerlo e quanto meno considerarlo è il passo fondamentale per ripartire tutti assieme. Mi sono sentito a casa ancora una volta, anche se questa non è più casa mia. Set elettrico con Miles, patatine fritte, bei momenti groovvosi, suono del palco veramente diretto (praticamente niente di microfonato) e via. E dopo di noi un trio liscio, forse emiliano e forse una famiglia (mamma, papà e figlia? Spero di no, erano abbastanza tristi) che con le basi hanno steso tutti… Vai col lissio! A casa in bici. Ciao Saval, chi ti ha capito mai…
14 settembre - Giardino Magenta (Villafranca)
La notte bianca di Villafranca, nostra “nemica”. Concorrente troppo istituzionale per poter competere, e l’evento è rinviato. Vabbe’... Peccato. Il Giardino Magenta è un posto bellissimo! Speriamo di recuperare. Rimaniamo tranquilli quindi, che domani, anche se è domenica, ci si alza presto perché si suona… Alle 8 di mattina! (orari impossibili per noi rockers notturni, magari, a nanna a mezzanotte)
15 settembre - Tocatì (Verona)
Altra grande sorpresa. Una trentina di persone che si sono alzate alle 7 per venire sotto Ponte Pietra ad ascoltare e suonare le percussioni con quattro scappati di casa… Che domenica! Viva il Tocatì per aver pensato questa “colazione musicale” dentro ad un festival così longevo, vitale, positivo e controcorrente rispetto al pensiero comune della nostra città. Per averci accolto ed voluto caldamente. L’orario mattutino è stato fondamentale: passavano pochissime macchine sul lungadige e si poteva sentire il rumore dell’acqua che passava sotto il ponte creando un sottofondo che ci accompagnava. Abbiamo suonato completamente acustici, e talvolta il fiume era più rumoroso di noi! Abbiamo anche fatto suonare i presenti distribuendo percussioni e muovendoci in mezzo al pubblico che si era seduto sulla scalinata. Play = giocare, suonare. Anche in francese. Qualcosa vorrà pur dire. Dopo un’oretta tutti sereni siamo andati a far colazione. Buona domenica!
26 settembre - Traversata di Via XX Settembre
Inizia l’ultima cavalcata di ben quattro date di fila prima del gran finale! Con solo qualche post estemporaneo sui social tra ieri e oggi e qualche foglio a4 incollato per Veronetta abbiamo avvisato abbastanza gente da raccimolare un bel gruppone che dall’inizio di Via XX (l’incrocio con Via San Vitale) ci ha seguito fino a Porta Vescovo, dalle 17 alle 20 abbondanti. Non l’avrei mai detto! Non solo amici ma svariati sconosciuti che si sono aggregati pian piano, invitandoci pure a casa loro, nel cortile in mezzo a un condominio all’altezza dell’Ins. Super! Siamo passati da: Speziale, Pixelart, saltato Happy Bar per smarsume esagerato, il mitico Narette con moglie e figlia, Dal Vo’ che c’ha offerto da bere (!), Big Mama, i volontari di Medici senza Frontiere davanti all’Ins, la casa di alcune studentesse, Dèsegni con aperitivo offerto da Pierlu, Rocket Radio (pienone e birrette), fuori dalla nuova Nosetta del Lorenz in Piazza Santa Toscana e gran finale a Morandìn ovviamente! E si è pure fantasticato di oltrepassare la Porta per raggiungere Lollo e Elis alla Nosetta… Ma ci siamo arenati! Bonus: tornando a casa siamo passati da una casa di un’amica in via XX che c’ha invitato nel suo cortiletto interno a bere e cantare! Abbiamo capito che questo format funziona… Da ripetere assolutamente. A casa alticci ma non troppo. Contenti mai abbastanza. Stracco, a nanna.
27 settembre - Villa Buri (Verona)
Gran finissage. Grazie a Marta Ferretti di Interzona e il prof. di scultura dell’Accademia Daniele. Bellissime opere degli studenti nel giardino di Villa Buri che non conoscevo, proprio davanti al bar. C’è un sentiero molto carino diviso in tappe in cui si incontrano man mano le opere. Quest’anno il tema era il labirinto e non potevamo mancare. E infatti! Anche qua tanta gente. Acustici, senza luci elettriche ma due fiaccole sostenute da uno studente e il prof. Una spedizione in mezzo al bosco, il sole scendeva, le canzoni fluttuavano e mi sono sentito bene, rigenerato da un rito così semplice, colmo di scambio umano e energia artistica. Collaborazione da portare avanti assolutamente, loro sono mitici. Hanno appena montato un’opera di Kiefer nel cortile dell’Accademia per Art-Verona! Finito per ora di cena siamo andata a magnare ‘na pizz…
28 settembre - Il Monte Analogo in mezzo al lago (Peschiera sul Garda)
Ci mancava solo di suonare in mezzo al lago, su una barca, circondato da altre barche su cui poggiano persone ad ascoltarci, nel silenzio che riflette l’acqua piatta, quando ti trovi nel mezzo di una lucida distesa lontana dalla riva e da rumori di civiltà. Non c’era vento e nessuna increspatura. Solo qualche barca in lontananza di cui potevamo percepire il motore. Il nostro Monte Analogo lo cerchiamo anche così. Mitica Alessandra, conosciuta sul Corno D’Aquilio, ad averci voluto così tanto. Ad essersi sbattuta così (e anche la proprietaria dell’ostello). Grande entusiasmo. Una barca a vela con Gordon e altri amici veronesi c’ha raggiunto, e nonostante ci ascoltassero da lontano il suono scivolava perfettamente sull’acqua verso di loro, come eco in una vallata senza alberi. Siamo tornati nel mentre del tramonto per evitare il buio e il freddo che stava arrivando. Tutto rosa. Neanche il tempo di godercelo che siamo sul tetto dell’ostello per il secondo set, elettrico! C’è anche Mils. Cru ha la febbre. Ci divertiamo nonostante la stanchezza. Pastasciutta al pomodoro. Pubblico misto, tra amici, qualcuno dalle barche e ospiti disinteressati ma pacifici dell’ostello. Questa è stata una sfacchinata ma ne valeva la pena. Nel nome di Daumal, che è sempre un bellissimo pretesto. Comunque dei signori presenti al concerto sulle barche giustamente c’hanno fatto notare, alla fine e garbatamente, che abbiamo letto poco del Monte (solo qualche pagina). E noi che pensavamo che non gliene fregasse niente a nessuno della lettura! Bene così. Un altro ottimo segnale. A nanna che domani dopo pranzo c’è la quarta di questa settimana!
29 settembre - Brutti Caratteri
Ritrovo alle 13:30 al Gigi Piccoli. Mi sembra sempre incredibilmente meraviglioso che in una città come la nostra possa (r)esistere un luogo come questo, nello stile dei vecchi centri sociali, in piena città, organizzando tra le tante cose pure un festival di editoria indipendente, alternativa (nel senso che propone alternative), critica e satirica tra i più importanti d’Italia. Ce l’ho avuto sotto il naso per anni il Gigi Piccoli. E per svariati motivi, altri giri di persone e dinamiche più o meno pigre e passive non ci ero mai entrato sino a pochi mesi fa (per Giorgio Bertani tra l’altro, quindi un bel motivo). Meglio tardi che mai. Una realtà necessaria, vitale, essenziale per l’ossigeno della nostra città, per ogni città. Per Bologna un evento del genere è pane quotidiano: quanti ne ho viste di situazioni ben più estreme di questa girovagando a caso per quella città in qualunque momento dell’anno! Ma per Verona questo è ultra particolare. A partire da molti miei amici che, come me, non ci sono mai andati! Stupendo. Bisogna sempre cercare. Abbiamo suonato in elettrico in quintetto con Mils su un palchetto rosa fosforescente sotto un gazebo, dopo un buonissimo pranzo cucinato da loro (“fornelli ribelli” mi pare) davanti a famiglie, bambini danzanti e sbabbiati ciondolanti. Tutti gentili e disponibili. Non sempre avevo la sensazione il pubblico ci stesse ascoltando, ma va bene così… Siamo anche noi belli dilatati e intripposi per una semplice domenica pomeriggio! Un signore sui sessanta alla fine si è complimentato per le sonorità New Wave. E a suo modo ha ragione! Molto anni ottanta questo set. Tre chitarre, riverberi e chorus. Non intenzionale o didascalico. Senz’altro un suono sincero che ci viene dal cuore, e dalla fatica ad andare oltre le vecchie canzoni e le vecchie sonorità che ci stavano strette. Che viaggio anche questo. Alle 17 abbondanti tutti a casa, la domenica è finita. Ne mancano solo due e Deserto per Verona è finito. O per lo meno, questa prima fase!
31 settembre * - Festa di Deserto per Verona a Casa nostra
Come non chiudere dove tutto è cominciato. A casa, il 2 ottobre. Un mercoledì serenissimo. Finalmente in corte, abbiamo chiesto ai vicini di parcheggiare fuori. Giorgio il Padrone ha dato il permesso, dopo quattro anni vissuti in questo angolo di magia in mezzo a Veronetta. Ogni volta che torno a casa mi chiedo come sia possibile che abbiamo avuto la possibilità e la fortuna di trovare questo posto, questa tana, questo campo base. Condividerlo è quasi un obbligo, non possiamo tenercelo solo per noi! Di pomeriggio c’è ancora caldo, l’inizio previsto è per le 19 anche se la gente può entrare per le 18. Qualche birretta, Pierlu porta la pizza al taglio, un po’ di vino nei cartoni Valpantena, Spok al tavolo dei poster a spiegare come ha fatto le sue figate incredibili che non smettono di ispirare stupore, una quarantina di persone sedute sulla pietra del pavimento della corte, noi che suoniamo e cantiamo in acustico e nient’altro. La luce scende pian piano. C’è anche Villi a rinforzare le percussioni, oltre a Mils. Gigi è partito l’altro ieri. Chissà quando ci rivedremo. Tutto scorre come deve scorrere. Speravo non andasse in altra maniera. Come abbiamo cominciato serenamente per le 22 risaliamo su, i pochi rimasti, ordiniamo pizza per tutti e Deserto è (quasi) finito.
04 ottobre - Festa della Vendemmia alla Cantina la Bacheta (Custoza)
Effettivamente se ti chiedono di suonare a una Festa di fine vendemmia in mezzo alle vigne coi piedi nei tinozzi del mosto cosa fai? Il bello è che noi abbiamo cercato di avere le idee più pazze possibili, ma è stupendo anche poter semplicemente accogliere e seguire le idee degli altri! Isa e Ezio de la Cantina Bacheta li abbiamo conosciuti alla camminata sul Corno d’Aquilio e già mi avevano accennato della loro festa e del loro vino. E ce l’abbiamo fatta! Siamo solo io, Pippo e Mils perché gli altri due lavorano. Siamo carichi e sereni. Il mood è rilassato, sia da parte nostra che da parte loro. Mio padre ci presta il Defender per raggiungere Custoza e ci infiliamo proprio tra le vigne. Hanno allestito un angolo stupendo, c’è già qualche amico, nostro e loro. Mi fanno assaggiare i loro vini biologici: fenomenali, saporitissimi, naturalissimi. Purtroppo apprezzo solo io, circondato da astemi. Nella tinozza del mosto i miei piedi si congelano, l’uva è freddissima! Cantiamo e pigiamo accompagnando un sacco di bimbi che fanno la stessa cosa in una baby tinozza. Tramonto mozzafiato. Acustico itinerante. Facciamo suonare le percussioni a bambini e chi vuole canta. Non è venuta tantissima gente, ma il giusto per fare atmosfera, almeno per noi. Peccato per Isa e Ezio che avevano preparato cibo, vino e allestimento per un’ottantina di persone! Amen. Prossima volta. Loro gentilissimi, anche i loro amici. Rimaniamo in pochissimi, a cantare le ultime seduti, bevendo. Loro sono un po’ brilli, gioiosamente. Una famiglia bellissima che come molti in questa avventura ci ha fatto sentire a casa. Salutiamo, ringraziamo e ci ripromettiamo di recuperare un’altra volta. E ci mancherebbe! Ci donano sei bozze di svariati vini preziosissimi e ancora una volta il cachet in natura è esagerato! Via dai vigneti e dentro una pizzeria “napoletana” (non come lo intendiamo noi purtroppo), solo noi tre reduci, stracchi dalla sfaticata. Sono ancora incredulo che ce l’abbiamo fatta. Nonostante le indecisioni, gli azzardi, l’assurdità di una azione del genere. Potevamo fare il tour italiano classico già dallo scorso gennaio, il disco era pronto. Eppure sento fermamente che ne valeva la pena. Aspettare, sentire, capire o perlomeno provarci, riverberare, conoscere, incontrare chi abbiamo accanto, trovare, perdere e ritrovarsi nuovi. Deserto è pronto. Ora sta a noi farlo fiorire.
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Deserto per Verona
Anteprima
4 maggio - Bibliotega Civica di Verona
29 maggio - Terracotta Gastronomia Vegetariana (rinviata)
08 giugno - Rocket Radio
10 giugno - Terracotta Gastronomia Vegetariana
14 giugno - Cicloostaria
16 giugno - Ca’ Magre (Isola della Scala)
20 giugno - Giornata Mondiale del Rifugiato, One Bridge To Idomeni
21 giugno - Musalab (Museo di Dario Fo e Franca Rame)
22 giugno - Giardino dei Nani, Associazione Le Fate onlus
28 giugno - Balera Veronetta
29 giugno - Muovimenti (Sommacampagna)
05 luglio - Società agricola La Folaga Rossa
11 luglio - Bridge Film Festival
12 luglio - Art & Sound, Liberamente Cavaion (Cavaion Veronese)
13 luglio - Hermete (Fumane)
17 luglio - C3 Spazio Creativo (Pescantina)
25 luglio - Red Zone Art Bar (San Giorgio di Valpolicella)
26 luglio - Volcana (San Briccio)
30 luglio - Pagina12
03 agosto - Wild Vibrations (Sant’Ambrogio di Valpolicella)
04 agosto - Il Monte Analogo sul Corno d’Aquilio
23 agosto - Film Festival della Lessinia (Bosco Chiesanuova)
24 agosto - Dentro la montagna misteriosa, luogo ignoto
01 settembre - Sagra del Saval per Welfcare
14 settembre - Giardino Magenta (Villafranca)
15 settembre - Tocatì (Verona)
26 settembre - Traversata di Via XX Settembre
27 settembre - Villa Buri (Verona)
28 settembre - Il Monte Analogo in mezzo al lago (Peschiera sul Garda)
29 settembre - Brutti Caratteri
31 settembre * - Festa di Deserto per Verona a Casa nostra
04 ottobre - Festa della Vendemmia alla Cantina la Bacheta (Custoza)
Fuori dalle mura:
24 maggio - Concerto per Giulio Regeni al Teatro Miela, Trieste
14 agosto - Il Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma)
* se stai pensando che sia un errore ricorda che nulla è come sembra.
Deserto per Verona, un diario — Ogni giorno è un piccolo seme
Premessa
Dopo più di un anno di pausa da tour nazionali, dallo scorso maggio a settembre 2019 ci siamo concentrati a suonare unicamente tra Verona e provincia, per oltre trenta concerti in qualunque luogo e realtà. L’obbiettivo è stato quello di ricercare una comunità ampia e diffusa nel sottobosco che ha come valori principali la condivisione e l’inclusione. Per risentirci parte di una città difficile che negli anni si è dimostrata sempre più malata, sofferente, divisa, e da cui noi stessi ci siamo ritrovati lontani e scollegati. I tristi eventi di cronaca nazionale sempre più frequenti e le grandi manifestazioni che per la prima volta dopo anni sono tornate ad animare la città (su tutte la Contromanifestazione del Congresso per la famiglia del 30 marzo 2019) ne sono un segnale evidente. Non volevamo e non riuscivamo a rimanere indifferenti e così, in quanto artisti che utilizzano il mezzo espressivo della Musica, abbiamo fatto la cosa che ci è più naturale: scendere in strada e cantare canzoni.
Questo è il diario che ho tenuto in questi mesi che mi hanno cambiato letteralmente la vita, ampliando la mia concezione sia di membro della comunità sia di musicista, mostrandomi una via molto più utile per il prossimo di quanto avrei mai potuto immaginare solo un anno fa. Per quanto sia nato in forma naturalmente personale, viste le ennesime vicissitudini cittadine, abbiamo ritenuto possa essere un semplice ma importante documento da condividere pubblicamente per raccontare un’altra Verona, un’altra città, che vive coraggiosamente e dignitosamente, resiste e quindi esiste, senza limitarsi a sopravvivere nell’indifferenza generale.
Ognuno può e deve fare qualcosa per cambiare la realtà che ci circonda, cominciando dal proprio quotidiano, dal proprio nucleo di strette conoscenze.
Questo è stato il nostro piccolo gesto per la comunità, il nostro piccolo seme da seminare, a cui siamo certi ne seguiranno altri. Solo così il Deserto la smetterà di inaridirci. E torneremo finalmente a fiorire.
Tobia
(Veronetta, 6 novembre 2019)
Illustrazione di Mattia Pasquali.
Prologo inconsapevole
23 marzo 2019 - Nella mia città nessuno è straniero, Piazza Brà
Un evento importantissimo a cui volevamo partecipare fortemente in qualunque maniera. Molta bella gente al corteo che è partito dalla stazione. Pienone in piazza Brà e artisti amici, tra l’Orchestra Mosaika, Anderloni che legge Dante e pure Sandro Joyeux (con Giulio alla batteria!). Si è però rivelata infelice la scelta di metterci per ultimi nel programma: già durante il penultimo gruppo ormai erano andati via quasi tutti, e al nostro concerto da una piazza piena sono rimasti solo pochi amici! Assurdo, una situazione veramente surreale. I turisti che passeggiavano ignari di cosa fosse successo poco prima e noi che suonavamo sotto l’Arena. Ma amen… L’importante è stato esserci. Anche se il progetto cittadino deve ancora partire, speriamo presto, credo che lo spirito che dobbiamo abbracciare sia proprio questo: per la gente, con la gente, in strada, senza altro fine che la condivisione e l’unione. Questa è l’unica cosa che possiamo fare.
3 maggio 2019 - La vigilia di Deserto per Verona
Domani è il grande giorno, si torna a suonare dopo quasi un anno. Si annuncia un nuovo progetto a cui stiamo lavorando dallo scorso settembre. Nessuno, al di fuori di qualche amico e i pochi collaboratori, ne sa qualcosa! Non abbiamo ancora lanciato nessun comunicato stampa. Abbiamo solo pubblicato un post emblematico su fb e instagram con un’animazione velocissima dei labirinti di Spok, pazzeschi! Ci sono scritti solamente l’orario, il luogo e nient’altro. Chissà chi verrà! Suoneremo nell’androne al piano terra, i passanti ci vedranno dai vetri della strada e chi è dentro la biblioteca sentirà la nostra musica. Assurdo! Sara (della Biblioteca Civica) conferma che è tutto apposto, dopo tutti questi mesi di preparativi. Che bomba! La mattina ci aspetta Montresor de L’Arena per la prima intervista ufficiale su quello che stiamo per combinare. Che Deserto abbia inizio.
4 maggio 2019 - Bibliotega Civica di Verona
Non poteva esserci un battesimo così di buon auspicio: suonare nel cuore della cultura della nostra comunità, in un pomeriggio dedicato ai bambini. Ce n’erano già tantissimi per un laboratorio del pittore Marco Paci prima del nostro concerto. Hanno ballato ininterrottamente, suonando percussioni e interagendo con noi. All’inizio non sapevamo se fosse il caso di pensare a delle indicazioni precise da dargli. Ma ovviamente eravamo troppo timorosi e irrazionali: basta dare degli strumenti, suonare e lasciargli essere ciò che sono. E ci siamo uniti, bambini e adulti, con il nostro gioco preferito, la Musica. Torno a casa a piedi dopo un concerto, non mi par vero. Abbiamo suonato di pomeriggio in un luogo comunale per la mia gente, tutti erano contenti, e hanno capito immediatamente, senza bisogno di spiegazioni, cosa ci stavamo accingendo a fare. Questo dev’essere Deserto per Verona. E si torna a casa pure per cena!
24 maggio - Concerto per Giulio Regeni al Teatro Miela, Trieste
Neanche il tempo di lasciarmi scivolare di dosso l’atmosfera portoghese in cui mi sono immerso nelle ultime tre settimane e ci tuffiamo in uno degli eventi più importanti a cui abbiamo mai partecipato. Contribuire a una Storia del genere, per persone che stanno portando avanti una battaglia che riguarda ognuno di noi, è forse l’emozione più grande e responsabile che ricordo rispetto a questa avventura di musica e vita. In un solo momento ha dato un senso a tutti questi anni di gioie e fatiche (dolori forse è esagerato!). Conoscere Paola e Claudio, e tutti gli amici di sempre di Giulio. Passare una serata con loro e per loro, dormire nella casa della loro famiglia. Guardare Trieste come non l’ho guardata mai. Respirare un aria frizzante, talvolta agrodolce per non dire amara, ma mai, dico mai, abbassare lo sguardo e mollare la mano di chi ti sta affianco, per farsi forza, per celebrare. Ecco, come ha detto il padre Claudio ci siamo ritrovati per festeggiare. Per gioire della vita, per non dimenticare mai, per andare avanti e per non smettere di cercare la Verità. Non posso non considerare questa giornata e questi momenti come parte integrante dello spirito di Deserto per Verona. Ne abbiamo bisogno, il Deserto ne ha bisogno.
Ciao Giulio!
29 maggio - Terracotta Gastronomia Vegetariana (rinviata)
Come da previsione oggi piove. Non è il caso di insistere quindi! Rimandiamo, stiamo a casa (peccato per “Veronetta Risuona” che ci ospitava), che tanto Deserto per Verona non ha fretta. E Terracotta ha bisogno di sole!
08 giugno - Rocket Radio
I magici, il trio delle meraviglie: Maccio, Sonni, Manuel. La serata va meglio di quanto ci aspettassimo. Set ultra sperimentale con due registratori a quattro piste, con cui mandiamo delle registrazioni io e Cru, a cui moduliamo la velocità per creare dei droni che si rincorrono. Super potente! Giulio e Pip suonano invece percussioni, microfoni a contatto, flauti ed effetti vari. In quel marasma riusciamo a inserire anche tre canzoni più o meno svarionate. L’effetto è straniante. Su “Gioia” mi scappano troppi feedback perché esagero sul riverbero della voce. Chissà se è stato troppo peso per il pubblico! Pareva piacesse in generale, la gente non è scappata e c’era pienone. I Rockets sempre splendidi. Sicuramente se penso al cuore di Veronetta questa radio ne detta il ritmo! Primo poster pazzesco di Spok venduto al Deasy! Sono veramente bellissimi. Stampati da grafiche aurora su carta 150gr opaca. Sembra una stampa senza tempo. Impossibile identificarla! A nanna sereno.
10 giugno - Terracotta Gastronomia Vegetariana
Si recupera! Federica e Tommaso sono dei mitici, poche storie. Senza che gli chiedessimo niente hanno detto subito di sì alla nostra proposta ancora mesi fa offrendosi di prepare le loro sensazionali pietanze per tutto il pubblico e i passanti, gratis! Mai sentita una cosa del genere. Figuriamoci per un posto così piccolo. Eppure l’hanno fatto con grande entusiasmo. E noi abbiamo bisogno di questa energia. La gente ne ha bisogno. Ogni giorno. Dobbiamo scambiarcela, cercarla ovunque e donarla. Si suona a ora di pranzo. Arriviamo alle 11:30. Impostiamo il set acustico quasi minimale (possiamo fare ancora più minimal) e alle 12:30, quando la gente ha ormai invaso i quattro metri quadrati di Terracotta e del marciapiede davanti si comincia. Il suono e il ritmo sono compatti. Suonare mentre la gente ti passa in mezzo solitamente potrebbe sembra una distrazione, invece con questo spirito e questa intenzione è tutta un’altra sensazione, un altro senso. Si suona per la gente, tra la gente, mentre si mangia, si sta assieme, si vive. Ognuno mette qualcosa, quello che può e che vuole. Terracotta mette il cibo e la sua sapienza nel concepirlo, gratis, senza chiedere nulla in cambio se non sorrisi. Noi cerchiamo di fare lo stesso, gratis perché la ricompensa è qualcosa di intangibile in queste occasioni. Finiamo a cantare fuori sulla strada, nonostante non ci sia ovviamente uno straccio di permesso. Dedico “Gioia” al caro vecchio burbero Bertani. Introduco il brano chiedendo se qualcuno lo conoscesse, ma non molti paiono ricordarlo. Chiedo almeno se conoscono il Mistero Buffo di Fo, e quello sì che lo conoscono. Giorgio (Bertani) se ne è andato l’altro ieri, e questo quartiere, queste strade, erano la sua casa. Era nato due vie più in là di Terracotta. Mi porto a casa tanta Gioia nel pomeriggio. Spero anche Terracotta e la sua gente. (poster venduti e tanti apprezzamenti per le visioni di Spok, naturalmente)
14 giugno - Cicloostaria
Un altro set minimal acustico. Questa volta si aggiunge Miles alle percussioni. Siamo nell’osteria a tema ciclistico davanti al negozio di bici di mio padre in Borgo Venezia, che ha aperto da tre mesi. Suoniamo a ora aperitivo. Ci sono tantissimi amici, parenti e Pietro (mio fratello) che lavora dietro il bancone. Le canzoni scivolano via dolcemente, quasi rinfrescandoci come un bicchiere d’acqua quando si è assetati. Non mi accorgo che abbiamo finito e infatti la gente ne vuole ancora. Cru parte con un brano nuovo, si siede in mezzo alla gente e noi lo seguiamo. Funziona, è bello. La gente è contenta e ce ne andiamo a casa. Mio padre dice che non aveva ancora visto l’osteria così piena!
16 giugno - Ca’ Magre (Isola della Scala)
Siamo solo io e Pippo con l’aiuto di Mils. Giulio e Cru sono via per impegni e lavori vari. Ma non ci scoraggiamo, l’occasione è meravigliosamente importante: Ca’ Magre, i nostri amati agricoltori che ogni settimana ci riforniscono sotto casa della verdura e frutta della terra in cui vivono, hanno da poco subito un ingente danno causato da una tempesta che si è abbattuta contro i loro campi.
Avevamo già pensato di tornare a suonare da loro anche perché è da loro che solo nove (9!) anni fa abbiamo fatto uno dei nostri primi concerti (con anche i Klein Blue), inoltre la loro realtà e il loro spirito si inserisce in ciò che vuole essere Deserto per Verona: un’occasione d’incontro, di inclusione, di condivisione, unione e tanta gioia. L’evento di autofinanziamento per recuperare i costi di copertura dei danni della tempesta è quindi l’occasione perfetta per unire queste belle persone e queste intenzioni. È una domenica splendida e assolata. Suoniamo seduti sul prato, due chitarre, un basso e un microfono. Cerchiamo di suonare melodie e ritmi rilassanti entrando ogni tanto con la voce per qualche brano cantato più classico. Ovviamente Miles canta “I know you rider”! La gente è contentissima, mangia e beve sulle panche e ci ringrazia. Probabilmente se avessimo suonato un set più ritmico, completo di batteria e volumi generosi avrebbe anche ballato e si sarebbe scaldata di più. Però pare comunque rispondere positivamente e noi ci divertiamo un sacco. I Ca’ Magre sono entusiasti. Ci regalano due, dico due, casse di passate di pomodori, marmellate, sottovuoti pazzeschi, tutto vegano e prodotto da loro. Dovevamo suonare gratis ed ecco come va a finire! Chiusura della serata (noi avevamo iniziato a metà pomeriggio con la luce) con djset del caro Zambo, tutti a ballare in cerchio! Viva Ca’ Magre, la bassa e le piccole aziende agricole a misura d’essere umano e natura. La Natura con questa tempesta ci ha ricordato della sua esistenza, e noi dobbiamo non dimenticarcelo, rispettarla e ricercare una difficile armonia. (Veronetta)
20 giugno - Giornata Mondiale del Rifugiato, One Bridge To Idomeni
Anche a Verona, per fortuna, si festeggia come in tutto il mondo la giornata del rifugiato. Lietissimi di partecipare, dopo le edizioni precedenti in cui eravamo sempre via. Forte Sofia è bellissimo. Nel pomeriggio si parte con una conferenza in cui l’ospite principale è la politica Elly Schlein, che forse avevo sentito nominare tempo fa, ma di cui non so niente. Mi colpisce la convincentissima capacità oratoria (dal tono, al linguaggio, all’energia sprigionata). Rimango sempre comunque distante dal mondo teorico e distaccato dalla gente della politica di quest’epoca. Gli interessantissimi e giustissimi argomenti affrontati alla fine mi lasciano l’amaro in bocca. Dopo tutte quelle parole che cosa rimane da fare? Che cosa possiamo fare noi? E che cosa farà lei appena lascerà questa conferenza. Elly deve scappare a prendere il treno per andare a un altro incontro a Vicenza. Noi rimaniamo al Forte a “festeggiare”, è ora di aperitivo. Nel mentre mi chiedo come mai nel dibattito principale della giornata sull’immigrazione non fosse presente al tavolo dei dialoganti neanche un migrante, almeno a condividere la sua opinione sulle parole di Schlein, se non addirittura a raccontare la sua storia personale. Penso tutto ciò senza nulla togliere al bellissimo e fondamentale lavoro degli organizzatori che continuano a persistere in questa realtà difficile. È ora di suonare, noi apriamo le danze. Riscaldiamo l’atmosfera mentre il sole ci sta salutando. Poi suonano dei pirati punk (?) e purtroppo a causa del ritardo accumulato ancora nel pomeriggio (Elly è arrivata un’ora abbondante dopo l’orario previsto) Stregoni Network, il progetto di musicisti migranti, è costretto a suonare solo una ventina di minuti. Difficile da spiegare agli amici Godspower e Jobe, che erano carichissimi, e non capiscono perché loro non possono cantare. A mezzanotte si spegne tutto e si va a casa.
21 giugno - Musalab (Museo di Dario Fo e Franca Rame)
Pazzesco che questo collegamento sia partito unicamente dal fatto che ho risentito il mitico Olli Fake P per chiedergli il Fender Rhodes per l’ultima data del tour Tobjah a febbraio. Non ci sentivamo/vedevamo/aggiornavamo da anni… Fino a poco fa ha lavorato in questo stupendo ma ancora troppo poco conosciuto Archivio nazionale su Franca e Dario e ci ha messo in contatto con la direttrice, Dott. Pizza, per collaborare in qualche maniera. Ed ecco che la magia è partita. Noi avevamo bisogno di situazioni del genere, e loro di artisti come noi. Il luogo è potentissimo. Si respira l’arte e il genio di questi personaggi così unici e sfaccettati, costantemente al lavoro per più di settantanni, impegnati su tutti i fronti e naturalmente criticabili. Chi si prende la briga di esporsi viene per forza criticato, penso sia parte della sua missione. Smuovere. Loro due sì che smuovevano! Hanno smosso, e ancora smuovono! Comunque oggi giornata tranquilla, per la Festa della Musica (l’evento nazionale). Avendoci confermato la data pochi giorni prima abbiamo promosso quanto riuscivamo e quindi non è venuta molta gente. Abbiamo suonato dentro, tra i quadri, elementi scenografici e gli abiti di scena da loro disegnati e prodotti, con un leggero riverbero da museo che amalgamava il suono. Abbiamo dilatato la situazione senza strafare, visto che il pubblico era ristretto e la nostra era l’ultima esibizione dopo uno spettacolo teatrale di burattini (uno storico collaboratore di Fo), visite e altre iniziative. È stato importante esserci quindi. Nella speranza, e un nostro desiderio, di organizzare in futuro qualcosa di più corposo per far veramente riscoprire questo spazio interessantissimo, che aggiunge linfa culturale per la nostra città. Finito prima di cena! Relax serale e domani carichi per la terza di questa settimana.
22 giugno - Giardino dei Nani, Associazione Le Fate onlus
Che bomba di serata! Abbiamo cantato con quei fuori dei Puran Puran Foundation ed è stato bellissimo. Dopo il loro super concerto (molto coinvolgente, in tredici sul palco) c’era poco da fare: dovevamo continuare con l’atmosfera di festa, la gente aveva cominciato a ballare! E allora gli abbiamo chiesto di rimanere a suonare le percussioni e a cantare in coro! Sono venute fuori “Elementi” e “Gioia” assolutamente tribali e corali, veramente emozionante. Era la festa di una bellissima realtà sociale cittadina, gestita da donne meravigliose, in un parco che è rinato in Veronetta (ancora con il nostro progetto Nano di Dèsegni, nel 2014 - 2016, quanto tempo!). Atmosfera gioiosa, tanta gente, bambini, famiglie e condivisione. In queste occasioni Deserto per Verona è più che comprensibile, è quasi ovvio. Quando non c’è nulla da dire, perché tutto è evidente, il nostro obbiettivo è raggiunto. Viva le Fate!
28 giugno - Balera Veronetta
Cara vecchia Balera, siamo sempre noi. Sette anni di Balera, in quel parchetto meraviglioso che abbiamo fatto rivivere, facendolo diventare un luogo di riferimento delle estati veronesi (senza questa intenzione così gentrificante tra l’altro). Quest’anno l’edizione è elegantissima, curano gli allestimenti gli amici di Barbacàn e quelli di Agile hanno sistemato il campo da bocce dopo anni di abbandono! Noi suoniamo in mezzo al prato, sotto gli alberi. I suoni ce li fa il mitico Bianco degli O’Ciucciariello. Il nostro set è elettricissimo. Buone vibrazioni, improvvisiamo un po’, iniziamo a lasciarci andare ormai con queste canzoni. La serata finisce con il parco pubblico chiuso solo per noi, un privè decisamente unico. Ordiniamo la pizza della buona notte e poi a casa in bici.
29 giugno - Muovimenti (Sommacampagna)
Luogo stupendo. Si suona con alle spalle la villa, davanti una fontana gigante e ai lati dei parchi verdissimi. Veramente elegante. In apertura la nuova band dell’amica Giulia dei Jenny Penny, i Caveleon. Visto il palco molto “pro” rialzato, e la vasta spianata davanti a noi dove la gente è dispersa è difficile trovare una sinergia col pubblico. Il set è completamente elettrico e amplificato quindi cerchiamo di suonare il più pulito e potente possibile sfruttando gli armonici dell’amplificazione. Ma è difficile capire se al pubblico sta arrivando qualcosa! Ne valeva comunque la pena per la location meravigliosa e i gentilissimi organizzatori di Muovimenti che mantegono vivo questo luogo e queste zone. Prima del concerto ci intervista nuovamente l’Arena, questa volta Brustati, per raccontare Deserto. Ci riprende col cellulare tra gli alberi del parco!
05 luglio - Società agricola La Folaga Rossa
Altro luogo e persone del cuore: la mitica Folaga Rossa! Vicino al Lazzaretto, al fiume Adige, in mezzo ai campi e le verdure delle coraggiose ragazze e ragazzi portano avanti una piccolissima ma resistentissima società agricola. Stasera c’è pure il Brigno che mette i dischi e ci fa ballare! Tanta gente gioiosa. C’è chi arriva in bici dalla città. Suoniamo elettricissimi su un palchetto di legno in mezzo al prato, Ambro viene a farci i suoni come un regalo, e alla fine sale pure sul palco a suonare con noi Maicol e Low-Sir! Non penso succedesse da almeno quattro anni ah ah… Gli amici vanno in delirio (molto cazzone a dire il vero), noi ce la spassiamo e si balla molto. Buone verdure e tanto ritmo. Andiamo via per le due belli cotti dopo che il Bri Dj non ce la fa più. L’evento si chiamava “Zucchine nel deserto”. Anche questo è Deserto per Verdura. Degno di nota un ragazzo di Siena salito apposta per venirci a sentire. Da solo. Gli credo (cantava i testi a memoria in prima fila). Anche perché è palesemente carichissimo per cuccare e conoscere nuova gente, attacca bottone con chiunque. Chissà se poi ha combinato con qualcuno.
12 luglio - Art & Sound, Liberamente Cavaion (Cavaion Veronese)
Botta di energia a Cavaion. Ci invita a suonare un’associazione giovanissima qualche mese fa abbracciando immediatamente lo spirito che stiamo diffondendo con Deserto per Verona. Finalmente arriva il giorno, solo che c’è una brutta tempesta in arrivo. Il fonico va nel panico, smonta tutto il palco e noi ne’ gli organizzatori sembrano capire cosa sta succedendo. Le nuvole sono nere, cade qualche goccia, si alza il vento, ma… non scarica. Non piove. La tempesta passa non lontano da noi. Solo che è troppo tardi ormai per rimontare tutto, è ora di cena e avendo piovuto intensamente in tutta la zona provincia ormai il possibile pubblico ha rinunciato a uscire. Non ci resta che montare i nostri ampli sotto un gazebo, infilare un microfono in una cassa a voce e fare uno dei concerti più carichi di sempre. Con le persone che ti ballano davanti cantandoti in faccia. Bellissimo e vero. L’abbiamo fatto per loro e per noi. Chi c’era spero se lo ricorderà. Noi di certo non lo scorderemo. Premio speciale al Comitato di Liberazione Nazionale del Veneto che letteralmente a fianco al festival svolgeva un suo comizio, senz’altro più psichedelico del nostro set. Cantare “Torna a casa” anche per loro ha avuto un sapore molto più gustoso. A nanna sciupato ma molto contento.
13 luglio - Hermete (Fumane)
Terzo concerto di fila di questa settimana. Tredicesima data desertica. Le date cominciano ad aumentare, abbiamo dovuto dire di no a varie richieste per troppi accavallamenti. Oggi siamo stati nella sempre romantica Valpolicella nella sede di una associazione di corsi per bambini. Un giardino attorno a una casa, circondati da vigneti, e poco più in là i profili delle sinuose colline. Un vento fortissimo e un’atmosfera molto rilassata. Si suona per terra. Omar, già del Valpolicella Busker Festival, è il nostro referente e ci fa sentire a casa. Serata piacevolissima, grazie soprattutto allo spirito dell’associazione. Tornando a casa, non abbastanza esausti, ci fermiamo a Parona sulla sponda dell’Adige per una riunione. Poi a nanna.
17 luglio - C3 Spazio Creativo (Pescantina)
E chi lo conosceva uno spazio circense e teatrale tra i campi di pesche di Pescantina? Le pesche, buonissime, ci accolgono fuori dal capannone di questa bellissima realtà. Giorgia e Rosa sono le ragazze che gestiscono questo posto pazzesco. Hanno risposto con entusiasmo alla chiamata fatta attraverso Salmon ed eccoci qua finalmente. Abbiamo immaginato un set in sinergia con la loro arte. E così sarà. L’interno dello spazio mi ricorda casa. È un unico spazio aperto in cui sono presenti oggetti di tutti i tipi, appesi ovunque, senz’altro recuperati e molto caratteristici. Selezionati e posizionati con un gusto che sento affine. Atmosfera stupenda anche qui. Con calma la gente arriva. Si sente molto bene grazie al leggero riverbero, da teatro (infatti fanno anche spettacoli teatrali), e ce la jammiamo ben volentieri, mentre le ragazze e qualche amico passeggiano su fili appesi e si appendono su tessuti che cadono dal soffitto creando elegantissime danze aeree che noi seguiamo con il suono. Per alcuni momenti è pura magia. LA gente assiste immersa e rilassata in questa unione artistica. Tutto decisamente naturale, come se conoscessimo queste ragazze da sempre. Spero ci rivedremo presto!
25 luglio - Red Zone Art Bar (San Giorgio di Valpolicella)
Tornato ieri da Porto mi rilancio nel mio paese preferito della provincia di Verona, il mitico ingannatore di poltroni. L’occasione è una celebrazione che non conoscevo prima di esservi coinvolto quest’anno: il ricordo di un gruppo di fratelli partigiani uccisi dai nazifascisti. Le pastasciutte antifasciste da anni vengono celebrate in tutta Italia, bellissimo! Il Red Zone è sempre una conferma. Pietro (Bertoldi) è il referente e ci fa sentire a casa. La visuale è da panico, il lago sembra sotto di noi! Allestiamo fuori in elettrico, arriva una marea di persone e noi suoniamo sereni e compatti. Mi faccio un giro dentro l’antichissima chiesa di marmo bianco del paese. Buia e silenziosa, sembra perfetta per registrarci dentro. Finiamo il concerto con un nuovo pezzo di Cru che ci chiede di seguirlo, mentre lui canta ed effetta la voce aver fatto partire un loop di chitarra.
26 luglio - Volcana (San Briccio)
Che posto incredibile! Un forte in cima a una collina, in mezzo al bosco. Enorme e isolatissimo. È così imponente che mette quasi soggezione: dentro mi aspettavo di vedere dei soldati! E invece per fortuna è pieno di facce sorridenti, fricchettoni, un sacco di brasiliani (amici degli organizzatori) e opere d’arte ovunque. Ho scovato sorprese in ogni angolo. Tocca a noi aprire le danze ma al secondo pezzo, a metà di Averla, inizia a piovere e si smonta tutto. Ma niente paura. Cessa di piovere e recuperiamo l’entusiasmo suonando assieme al gruppo di percussioni dell’amico Ernesto (Da Silva), chiamato Bantaba. Siamo in tantissimi in mezzo a un corridoio del forte. La gente si accalca e il ritmo è contagioso. Interviene anche il percussionista di Vinicio Capossela (tale Peppe Leone), veramente bravo! Ricaricati mentre una banda di percussioni brasileire attraversa il forte noi ci prepariamo a suonare di nuovo, ci hanno avvisato che possiamo recuperare praticamente tutto il nostro set. Neanche a farlo apposta il corteo tribale porta tutta la gente davanti al nostro palco, batte l’ultimo colpo e… noi attacchiamo con “Torna a casa”! Una vera bomba. Giù il cappello a Volcana e le persone dietro a Forte S. Briccio che ci mettono tanta passione e energia. A nanna distrutto. Cru domani parte per la Sardegna.
30 luglio - Pagina12
Non l’avrei mai potuto immaginare prima ma siamo riusciti a fare anche questo: parlare di uno dei libri che più hanno colpito me e Pippo in una delle nostre librerie preferite, con amanti della letteratura ad ascoltarci, professori e librai… Che meraviglia! È andato tutto da dio. Annalisa, da professoressa di letteratura francese specializzata nel primo novecento è stata incredibile e ha inquadrato perfettamente il movimento degli amici di Daumal e del contesto storico. Gli interventi di mia zia Chiara (professoressa di lettere), sul buco nero che capovolto diventa il Monte Analogo, e il mio prof del liceo Bragaja, che ci chiede in che maniera abbiamo trovato ispirazione da questo autore. mi ha portato in una dimensione surreale che cercavo da molto tempo: oggi è stato un momento di scambio magico tra amanti delle visioni e dei pensieri ampi, naturalmente legati alla letteratura, alla Poesia, all’Arte, ma che esulano dai confini, dai limiti e dalle regolette del nostro mondo “musicale”, della “scena” dove dovremmo essere inseriti ma dove noi in primis non ci troviamo, e dove non troviamo nessuno che ricerchi quella che noi intendiamo come “Poesia”. In mezzo alle parole abbiamo suonato quattro brani in versione trio minimale (senza Cru) e invitato la gente a venire a camminare con noi questa domenica sul Corno.
Mitica Roberta la libraia che ha accolto da subito la nostra proposta. Non ha caso è uno dei suoi libri preferiti! Un segnale che l’evento ha funzionato è che ha venduto tutte le copie del Monte Analogo che aveva in libreria!
Dopo l’incontro finito alle 20 (Roberta doveva correre alla Festa de L’Unità per il suo banchetto) abbiamo fatto un aperitivo in via Fama per decomprimere e poi tutti a casa!
03 agosto - Wild Vibrations (Sant’Ambrogio di Valpolicella)
Giornata caldissima. Da quanto non suonavamo con Al! Il mitico Alioune è venuto con le sue bellissime bimbe (che vivono con la madre, veronese, in Senegal!) e l’atmosfera è stata rilassata e divertita. Ce la siamo jammata per bene. I brani di Al li conosciamo da anni e pure le vibrazioni che risuonano in noi. Coi suoi brani non ci sono stati problemi. È solo un peccato oggi come allora non sempre si sente libero di improvvisare sui nostri brani, vuoi per i volumi (noi siamo elettrici e ci possiamo regolare gli ampli mentre lui non ha nessun controllo del kamalen’goni) vuoi per una sua timidezza. O semplicemente gli va benissimo così! Fatto ‘sta che a parte alcuni pezzi come Gioia in cui credo abbia suonato veramente poche note il resto è stato molto divertente e fluido. Nonostante la situazione del contesto: buonissime le intenzioni dei ragazzi dell’associazione che ci hanno chiamato (tra l’altro in memoria di un loro amico), ma senz’altro la serata collocata dentro il format di sagra classicissimo non ha aiutato. Pubblico distantissimo, palco posizionato di fronte a una lastrona di cemento (perfetto per il “liscio”), il vuoto davanti e la gente che ci guardava (e forse ascoltava) come alieni. Già successo mille volte, e non sarà questa l’ultima. Quindi sorrisi e via. Da vegano ho mangiato patatite fritte, polenta e cipolle. Verdure fresche, al di fuori delle piante del prato, non pervenute. Poteva andare peggio! Tanti amici a vederci comunque, più del previsto. Salutata la sagra tutti a casa nostra a far baldoria, si gioca a “truco” con le amiche brasiliane e a nanna alle quattro, che domani si sale sul Monte Analogo! (da non dimenticare il povero Al che facendo manovra nel nostro vicolo si gratta mezza fiancata e perde un fanale sull’angolo del muro…).
04 agosto - Il Monte Analogo sul Corno d’Aquilio
Sveglia con calma, dopo la nottata di ieri. E infatti siamo in ritardo, non abbiamo pranzato e ci fermiamo al volo in un baretto a Sant’Anna d’Alfaedo. Se non mangio svengo salendo il sentiero!
Per fortuna mi fanno un panetto con tanto pomodoro e insalata. Un lusso dopo la serata anti verdura di ieri! Arriviamo al parcheggio alle pendici del monte con dieci minuti di ritardo, che già un po’ di gente ci aveva scritto sulla pagina fb chiedendoci dove fossimo! Sapevamo che c’era un po’ di attesa, ma non ce ne aspettavamo così tanta! Infatti dal parcheggio iniziamo a capire che molta della gente presente (è pur sempre domenica) è lì per noi! Ci raggruppiamo. Saremo stati una quarantina, pazzesco! Un po’ di amici, ma anche un sacco di sconosciuti, che bella sorpresa. Spieghiamo cosa stiamo andando a fare, e si parte! Cinque tappe, cinque letture, cinque canzoni. Tre ore leggere, una camminata serena, per niente impegnativa per nessuno. Infatti eravamo praticamente tutti sulla stessa linea d’onda, senza grandi distacchi tra la punta e la coda del gruppo. Si aspettavano sempre gli ultimi e si cominciava. Fondamentale, dopo la cima, arrivare giù assieme per l’ultima tappa. Le letture di Daumal sono state essenziali, più legate all’aspetto simbolico che narrativo. Per quello basta leggerselo. Noi abbiamo ricercato le emozioni in una azione simbolica ma vera. Grandi sinergie e coincidenze. Un gruppo di teatranti, sui cinquanta anni, che hanno la loro associazione e il loro festival, di cui il mitico Flaviano si è prestato alla lettura del racconto sugli uomini cavi. Di fronte alla Spluga de la Preta. La grotta carsica più profonda d’Europa. Sorpresa della giornata: il mitico Dino, settantenne originario di Vaggimal, amico dei genitori di Pippo, che l’hanno avvisato della nostra iniziativa. È arrivato da solo, con un entusiasmo e un’energia invidiabile. È stato in prima fila con noi senza mollare mai, anzi, spingeva di brutto! Come c’ha detto quella camminata sul Corno da bambino se la faceva coi suoi amici come una quotidiana passeggiata qualsiasi. E non ha mai smesso di parlare, raccontando aneddoti incredibili. Ha ascoltato attentamente le nostre canzoni e c’ha visto dentro in profondità. Anche legami inaspettati, come per “Voglio lasciarla andar” che ha collegato a “Invito al viaggio” di Baudelaire, addirittura! Lessi il Fleurs du mal il primo anno dell’università, ma poi non l’ho più approfondito. Interessante collegamento! Che dimostra anche una sua cultura molto ampia, dalle leggende lessine ai surrealisti francesi, mica male! Passando dal pop e il cantautorato italiano: lui scrive pure canzoni, oltre a poesi e racconti. Che personaggio. Ci siamo trovati tutti così bene che siamo finiti a mangiare in pizzeria da Icio (a Prun), pure con Alessandra, ragazza brasiliana che lavora al Meet Hostel di Peschiera. Abbiamo già parlato di fare una data da loro! È venuta a sapere della nostra camminata su Salmon, quella domenica non sapeva cosa fare, si sentiva triste, e allora si è detta: andiamo! Che incontri pazzeschi, altro che Deserto qua. A nanna distrutto, tanto per cambiare. Ma incredibilmente contento.
14 agosto - Il Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma)
Non riesco ad addormentarmi. È stato un sogno. Ecco, forse è per questo. Abbiamo davvero camminato al buio dentro un labirinto, mentre qualche centinaio di persone ci seguivano in silenzio, passo dopo passo, udendo musiche e parole declamate a voce calma? E questo luogo, da quanto tempo ci stava aspettando? Questi canneti, che cambiano varietà in base alla zona del labirinto, ospitano animali che abbiamo disturbato. Al nostro passaggio scappavano o volavano via rumorosamente. Suonavano con noi, partecipavano. Abbiamo urlato dentro un corridoio sotto la Piramido, e il riverbero ci faceva sentire un tuttuno con le persone che ci dovevano passare in mezzo per raggiungere il piazzale del concerto. Tutto era sospeso. Abbiamo atteso per salire sul palco, e il tempo, come sempre, non c’era. Il concerto elettrico è stato bello, mi sono divertito. Abbiamo cercato di mantenere la magia viva per quanto possibile: il palco classico, gli strumenti classici, le persone sedute lontane, i tempi del concerto come format che ognuno si aspetta, rendono tutto più asettico, statico. Ciò non vuol dire che non mi sia piaciuto, anzi. L’energia scambiata nella passeggiata dentro il labirinto è servita molto. Davanti a noi Dani aveva piazzato due tronchi in fiamme come scenografia. Fighissimi, ma non sapevo che anche se prendevano fuoco si sarebbero poi spenti da soli. Quindi all’inizio ero preso male e ho chiesto al Pippo cosa stava succedendo! Mi ha rassicurato e ho iniziato a lasciarmi andare. Una bella scaletta, in quintetto con Miles. Ambro ai suoni. Il portico aveva un bel riverbero che amalgavava il giusto. Tanta gente a sentirci. Molti amici, non solo da Verona (Patrizio del Bam di Viareggio con compari al seguito). Pierlu e Barbara… Dani, Spok, Steve ad aiutarci, nella tega. E che tega. I Labirintici Riccioli mi parevano tutti contenti. Mitico Michele, a seguirci negli sbattimenti e le nostre richieste. Mattia un grande per averci appoggiato sin dal primo contatto lo scorso febbraio. C’era anche Alice della rassegna dell’anno scorso, ma non ho fatto in tempo a salutarla. E Francesco il fonico residente è suo fratello, non sapevo! Mitico anche lui come tutti i tecnici, veramente. Appena sceso dal palco mi ha subito intercettato una signora di una certa età, che si è presentata come Mara l’amica parmigiana della Nonna Bice! Troppi complimenti, era visibilmente emozionata. Quando gli amici hanno iniziato ad andare via e si cominciava a smontare, l’energia non si decideva a scendere. C’erano veramente tutti (praticamente). Non ci credevo. Era andato tutto meravigliosamente. Ecco, una cosa è mancata: Franco Maria Ricci che arriva a fine concerto a stringerci la mano con un assegno gigante da duecento milioni di dollari! Ma per fortuna, certe cose stiamo vedendo che non sono necessarie. Certo, una stretta di mano con Mr. Ricci ci avrebbe fatto piacere! Speriamo arrivi in tempo. Ci siamo finalmente messi in macchina con una fame stratosferica, e non abbiamo trovato un Sarni che fosse uno purtroppo… Quando poi siamo entrati alla secondarissima scelta dell’Autogrill non aveva nulla di vegano… A nanna con la pancia vuota e il cuore pieno.
23 agosto - Film Festival della Lessinia (Bosco Chiesanuova)
Dopo una settimana di pausa si ricomincia. Ci stava, sia la pausa che ricominciare. Si prospetta un settembre pienissimo, sono uscite un sacco di nuove date. L’energia del Labirinto ha riverberato fino alla Lessinia. Che onore e gioia aprire le danze di questa iniziativa così importante. Grande il Beno che c’ha chiamato e ha reso tutto più semplice. Mitico Anderloni per portare avanti un’avventura del genere e grandi tutti i suoi aiutanti. Quanti sorrisi che ho incontrato stasera. L’atmosfera era veramente positiva. Primo concerto in due batterie con Villi, in sestetto aggiungendo Mils. Villi spacca, giovanissimo, ha un super modo di porsi, per la sinergia musicale e la tecnica c’è sempre tempo per migliorare e lavorarci su, se si parte da un bella atmosfera umana. Si sente proprio. Concerto bello elettrico e non troppo dilatato. Con due batterie, e tre chitarre è sempre un piacere. Adoro suonare poco, quando la musica scorre senza fatica, come un torrente di montagna. Aggiungere solo lo stretto necessario per contribuire a un flusso comune è il mio ideale di band. I Dead. Una Poesia che nasce da più voci può essere anche questo. C’era anche Nonna Bice a sentirci, con due sue amiche che sono con lei a Roverè in questi giorni. Contentissimo di vederla, l’ho vista bene. Sono andate via durante i primi brani perché si era fatto tardi e l’aria cominciava a raffreddarsi. Chissà se gli è piaciuto alle signore!
Fede Grella fonico come garanzia. Tanti poster venduti e a nanna con gioia. Lunga vita al Film Festival della Lessinia (venticinque anni tra l’altro).
24 agosto - Dentro la montagna misteriosa, luogo ignoto
Mi risveglio in una tenda alle pendici di un monte in Valpantena. Il sole ha iniziato a surriscaldare l’aria qui dentro, non ce la faccio più. Esco, è ancora prestino (saranno le 9). Non c’è nessuno in giro. Dormono ancora tutti. Gigi dorme nella tenda. Pippo e Inga pure. Solo Miles manca all’appello. Quindi la notte scorsa abbiamo suonato dentro una cava gigante, tutti agghindati da minatori (musicisti e pubblico), jammando di brutto fino a dimenticarci di essere nella pancia di una montagna? Se ci penso, anche questo mi pare impossibile, anni fa non l’avrei mai detto… Che dico! Un mese fa sarebbe stato ovviamente impensabile. Eppure c’hanno chiamato a farlo, e senza troppi pensieri è stato meraviglioso. Un altro sogno che fa dubitare della realtà. Abbiamo suonato strumenti fatti di pietra (ispirati dalle opere di Pinuccio Sciola) dentro la cava della loro stessa materia. La risonanza era cosmica. Non ci sono altre parole. Oggi torno a casa e avrò da decomprimere. Due giorni, due concerti, sto accumulando tante emozioni. Usciranno? Si scaricheranno? Come pietra su pietra.
01 settembre - Sagra del Saval per Welfcare
È cominciato un mese bello intenso, l’ultimo di Deserto per Verona, per sforare la quota trenta deserti, se tutto va bene. Otto eventi circa. Se penso alla follia che c’è venuta in mente ancora un anno fa parlando con Gianlu (Trovarobato) a Bologna direi che ne è valsa la pena. Di provare, di sperimentare, di andare oltre le idee preconfezionate a cui ci siamo pigramente abituati in questi anni, limitandoci e rincorrendo sogni non nostri. Oggi abbiamo suonato nel quartiere dove io, Pippo, Ambro, Endi, Zeno e Nick siamo cresciuti. E molti altri rappers pare! Anche se io a malapena giocavo a palla alla piastra… In oltre quindici anni di vita in queste zone non sono mai andato a questa sagra, come anche i miei genitori, il che è la dice lunga su quanto vivessimo il quartiere. Però dal liceo, quando ho iniziato a frequentare gli amici con cui sarei cresciuto devo ammettere che mi ci sono affezionato. E suonarci stasera, in un palco microscopico, prima del liscio (basi e via) e dopo dei rapper localissimi, con la gente lontana seduta ai tavoli a magnare che non ci ascoltava minimamente, gli amici che filmavano ironicamente il non-sense della situazione, e un signore della parrocchia che c’ha chiesto a metà concerto di poter annunciare l’inizio della pesca di beneficienza, beh… Ho capito che stavamo facendo una cosa giusta. Non per forza La Cosa per eccellenza. Certamente non la più furba, non la più comoda, e men che la più strategica in un’ottica di crescita “standard”. Ma è stato bello, è stato vero. Eravamo noi a disposizione della situazione, della gente, del contesto. Dentro una rassegna di un progetto sociale per il quartiere (Welfcare assieme ai mitici di Salmon) che sta cercando di inserirsi in un mondo quasi parallelo, ma verissimo e genuinissimo. I quartieri di periferia. Difficile da penetrare, e non è detto che sia necessario entrarci. Ma senz’altro riconoscerlo, conoscerlo e quanto meno considerarlo è il passo fondamentale per ripartire tutti assieme. Mi sono sentito a casa ancora una volta, anche se questa non è più casa mia. Set elettrico con Miles, patatine fritte, bei momenti groovvosi, suono del palco veramente diretto (praticamente niente di microfonato) e via. E dopo di noi un trio liscio, forse emiliano e forse una famiglia (mamma, papà e figlia? Spero di no, erano abbastanza tristi) che con le basi hanno steso tutti… Vai col lissio! A casa in bici. Ciao Saval, chi ti ha capito mai…
14 settembre - Giardino Magenta (Villafranca)
La notte bianca di Villafranca, nostra “nemica”. Concorrente troppo istituzionale per poter competere, e l’evento è rinviato. Vabbe’... Peccato. Il Giardino Magenta è un posto bellissimo! Speriamo di recuperare. Rimaniamo tranquilli quindi, che domani, anche se è domenica, ci si alza presto perché si suona… Alle 8 di mattina! (orari impossibili per noi rockers notturni, magari, a nanna a mezzanotte)
15 settembre - Tocatì (Verona)
Altra grande sorpresa. Una trentina di persone che si sono alzate alle 7 per venire sotto Ponte Pietra ad ascoltare e suonare le percussioni con quattro scappati di casa… Che domenica! Viva il Tocatì per aver pensato questa “colazione musicale” dentro ad un festival così longevo, vitale, positivo e controcorrente rispetto al pensiero comune della nostra città. Per averci accolto ed voluto caldamente. L’orario mattutino è stato fondamentale: passavano pochissime macchine sul lungadige e si poteva sentire il rumore dell’acqua che passava sotto il ponte creando un sottofondo che ci accompagnava. Abbiamo suonato completamente acustici, e talvolta il fiume era più rumoroso di noi! Abbiamo anche fatto suonare i presenti distribuendo percussioni e muovendoci in mezzo al pubblico che si era seduto sulla scalinata. Play = giocare, suonare. Anche in francese. Qualcosa vorrà pur dire. Dopo un’oretta tutti sereni siamo andati a far colazione. Buona domenica!
26 settembre - Traversata di Via XX Settembre
Inizia l’ultima cavalcata di ben quattro date di fila prima del gran finale! Con solo qualche post estemporaneo sui social tra ieri e oggi e qualche foglio a4 incollato per Veronetta abbiamo avvisato abbastanza gente da raccimolare un bel gruppone che dall’inizio di Via XX (l’incrocio con Via San Vitale) ci ha seguito fino a Porta Vescovo, dalle 17 alle 20 abbondanti. Non l’avrei mai detto! Non solo amici ma svariati sconosciuti che si sono aggregati pian piano, invitandoci pure a casa loro, nel cortile in mezzo a un condominio all’altezza dell’Ins. Super! Siamo passati da: Speziale, Pixelart, saltato Happy Bar per smarsume esagerato, il mitico Narette con moglie e figlia, Dal Vo’ che c’ha offerto da bere (!), Big Mama, i volontari di Medici senza Frontiere davanti all’Ins, la casa di alcune studentesse, Dèsegni con aperitivo offerto da Pierlu, Rocket Radio (pienone e birrette), fuori dalla nuova Nosetta del Lorenz in Piazza Santa Toscana e gran finale a Morandìn ovviamente! E si è pure fantasticato di oltrepassare la Porta per raggiungere Lollo e Elis alla Nosetta… Ma ci siamo arenati! Bonus: tornando a casa siamo passati da una casa di un’amica in via XX che c’ha invitato nel suo cortiletto interno a bere e cantare! Abbiamo capito che questo format funziona… Da ripetere assolutamente. A casa alticci ma non troppo. Contenti mai abbastanza. Stracco, a nanna.
27 settembre - Villa Buri (Verona)
Gran finissage. Grazie a Marta Ferretti di Interzona e il prof. di scultura dell’Accademia Daniele. Bellissime opere degli studenti nel giardino di Villa Buri che non conoscevo, proprio davanti al bar. C’è un sentiero molto carino diviso in tappe in cui si incontrano man mano le opere. Quest’anno il tema era il labirinto e non potevamo mancare. E infatti! Anche qua tanta gente. Acustici, senza luci elettriche ma due fiaccole sostenute da uno studente e il prof. Una spedizione in mezzo al bosco, il sole scendeva, le canzoni fluttuavano e mi sono sentito bene, rigenerato da un rito così semplice, colmo di scambio umano e energia artistica. Collaborazione da portare avanti assolutamente, loro sono mitici. Hanno appena montato un’opera di Kiefer nel cortile dell’Accademia per Art-Verona! Finito per ora di cena siamo andata a magnare ‘na pizz…
28 settembre - Il Monte Analogo in mezzo al lago (Peschiera sul Garda)
Ci mancava solo di suonare in mezzo al lago, su una barca, circondato da altre barche su cui poggiano persone ad ascoltarci, nel silenzio che riflette l’acqua piatta, quando ti trovi nel mezzo di una lucida distesa lontana dalla riva e da rumori di civiltà. Non c’era vento e nessuna increspatura. Solo qualche barca in lontananza di cui potevamo percepire il motore. Il nostro Monte Analogo lo cerchiamo anche così. Mitica Alessandra, conosciuta sul Corno D’Aquilio, ad averci voluto così tanto. Ad essersi sbattuta così (e anche la proprietaria dell’ostello). Grande entusiasmo. Una barca a vela con Gordon e altri amici veronesi c’ha raggiunto, e nonostante ci ascoltassero da lontano il suono scivolava perfettamente sull’acqua verso di loro, come eco in una vallata senza alberi. Siamo tornati nel mentre del tramonto per evitare il buio e il freddo che stava arrivando. Tutto rosa. Neanche il tempo di godercelo che siamo sul tetto dell’ostello per il secondo set, elettrico! C’è anche Mils. Cru ha la febbre. Ci divertiamo nonostante la stanchezza. Pastasciutta al pomodoro. Pubblico misto, tra amici, qualcuno dalle barche e ospiti disinteressati ma pacifici dell’ostello. Questa è stata una sfacchinata ma ne valeva la pena. Nel nome di Daumal, che è sempre un bellissimo pretesto. Comunque dei signori presenti al concerto sulle barche giustamente c’hanno fatto notare, alla fine e garbatamente, che abbiamo letto poco del Monte (solo qualche pagina). E noi che pensavamo che non gliene fregasse niente a nessuno della lettura! Bene così. Un altro ottimo segnale. A nanna che domani dopo pranzo c’è la quarta di questa settimana!
29 settembre - Brutti Caratteri
Ritrovo alle 13:30 al Gigi Piccoli. Mi sembra sempre incredibilmente meraviglioso che in una città come la nostra possa (r)esistere un luogo come questo, nello stile dei vecchi centri sociali, in piena città, organizzando tra le tante cose pure un festival di editoria indipendente, alternativa (nel senso che propone alternative), critica e satirica tra i più importanti d’Italia. Ce l’ho avuto sotto il naso per anni il Gigi Piccoli. E per svariati motivi, altri giri di persone e dinamiche più o meno pigre e passive non ci ero mai entrato sino a pochi mesi fa (per Giorgio Bertani tra l’altro, quindi un bel motivo). Meglio tardi che mai. Una realtà necessaria, vitale, essenziale per l’ossigeno della nostra città, per ogni città. Per Bologna un evento del genere è pane quotidiano: quanti ne ho viste di situazioni ben più estreme di questa girovagando a caso per quella città in qualunque momento dell’anno! Ma per Verona questo è ultra particolare. A partire da molti miei amici che, come me, non ci sono mai andati! Stupendo. Bisogna sempre cercare. Abbiamo suonato in elettrico in quintetto con Mils su un palchetto rosa fosforescente sotto un gazebo, dopo un buonissimo pranzo cucinato da loro (“fornelli ribelli” mi pare) davanti a famiglie, bambini danzanti e sbabbiati ciondolanti. Tutti gentili e disponibili. Non sempre avevo la sensazione il pubblico ci stesse ascoltando, ma va bene così… Siamo anche noi belli dilatati e intripposi per una semplice domenica pomeriggio! Un signore sui sessanta alla fine si è complimentato per le sonorità New Wave. E a suo modo ha ragione! Molto anni ottanta questo set. Tre chitarre, riverberi e chorus. Non intenzionale o didascalico. Senz’altro un suono sincero che ci viene dal cuore, e dalla fatica ad andare oltre le vecchie canzoni e le vecchie sonorità che ci stavano strette. Che viaggio anche questo. Alle 17 abbondanti tutti a casa, la domenica è finita. Ne mancano solo due e Deserto per Verona è finito. O per lo meno, questa prima fase!
31 settembre * - Festa di Deserto per Verona a Casa nostra
Come non chiudere dove tutto è cominciato. A casa, il 2 ottobre. Un mercoledì serenissimo. Finalmente in corte, abbiamo chiesto ai vicini di parcheggiare fuori. Giorgio il Padrone ha dato il permesso, dopo quattro anni vissuti in questo angolo di magia in mezzo a Veronetta. Ogni volta che torno a casa mi chiedo come sia possibile che abbiamo avuto la possibilità e la fortuna di trovare questo posto, questa tana, questo campo base. Condividerlo è quasi un obbligo, non possiamo tenercelo solo per noi! Di pomeriggio c’è ancora caldo, l’inizio previsto è per le 19 anche se la gente può entrare per le 18. Qualche birretta, Pierlu porta la pizza al taglio, un po’ di vino nei cartoni Valpantena, Spok al tavolo dei poster a spiegare come ha fatto le sue figate incredibili che non smettono di ispirare stupore, una quarantina di persone sedute sulla pietra del pavimento della corte, noi che suoniamo e cantiamo in acustico e nient’altro. La luce scende pian piano. C’è anche Villi a rinforzare le percussioni, oltre a Mils. Gigi è partito l’altro ieri. Chissà quando ci rivedremo. Tutto scorre come deve scorrere. Speravo non andasse in altra maniera. Come abbiamo cominciato serenamente per le 22 risaliamo su, i pochi rimasti, ordiniamo pizza per tutti e Deserto è (quasi) finito.
04 ottobre - Festa della Vendemmia alla Cantina la Bacheta (Custoza)
Effettivamente se ti chiedono di suonare a una Festa di fine vendemmia in mezzo alle vigne coi piedi nei tinozzi del mosto cosa fai? Il bello è che noi abbiamo cercato di avere le idee più pazze possibili, ma è stupendo anche poter semplicemente accogliere e seguire le idee degli altri! Isa e Ezio de la Cantina Bacheta li abbiamo conosciuti alla camminata sul Corno d’Aquilio e già mi avevano accennato della loro festa e del loro vino. E ce l’abbiamo fatta! Siamo solo io, Pippo e Mils perché gli altri due lavorano. Siamo carichi e sereni. Il mood è rilassato, sia da parte nostra che da parte loro. Mio padre ci presta il Defender per raggiungere Custoza e ci infiliamo proprio tra le vigne. Hanno allestito un angolo stupendo, c’è già qualche amico, nostro e loro. Mi fanno assaggiare i loro vini biologici: fenomenali, saporitissimi, naturalissimi. Purtroppo apprezzo solo io, circondato da astemi. Nella tinozza del mosto i miei piedi si congelano, l’uva è freddissima! Cantiamo e pigiamo accompagnando un sacco di bimbi che fanno la stessa cosa in una baby tinozza. Tramonto mozzafiato. Acustico itinerante. Facciamo suonare le percussioni a bambini e chi vuole canta. Non è venuta tantissima gente, ma il giusto per fare atmosfera, almeno per noi. Peccato per Isa e Ezio che avevano preparato cibo, vino e allestimento per un’ottantina di persone! Amen. Prossima volta. Loro gentilissimi, anche i loro amici. Rimaniamo in pochissimi, a cantare le ultime seduti, bevendo. Loro sono un po’ brilli, gioiosamente. Una famiglia bellissima che come molti in questa avventura ci ha fatto sentire a casa. Salutiamo, ringraziamo e ci ripromettiamo di recuperare un’altra volta. E ci mancherebbe! Ci donano sei bozze di svariati vini preziosissimi e ancora una volta il cachet in natura è esagerato! Via dai vigneti e dentro una pizzeria “napoletana” (non come lo intendiamo noi purtroppo), solo noi tre reduci, stracchi dalla sfaticata. Sono ancora incredulo che ce l’abbiamo fatta. Nonostante le indecisioni, gli azzardi, l’assurdità di una azione del genere. Potevamo fare il tour italiano classico già dallo scorso gennaio, il disco era pronto. Eppure sento fermamente che ne valeva la pena. Aspettare, sentire, capire o perlomeno provarci, riverberare, conoscere, incontrare chi abbiamo accanto, trovare, perdere e ritrovarsi nuovi. Deserto è pronto. Ora sta a noi farlo fiorire.
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